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"Massimo Giletti, un giornalista coraggioso e determinato, è stato aggredito mentre tentava di intervistare un ex esponente dei servizi segreti su una pista aperta sul caso Orlandi. L'aggressore, il cui nome non è stato reso pubblico, è stato identificato come un ex militare che ha fatto parte della legione straniera e dei paracadutisti.
Giletti, che ha provato a incalzare l'ex militare per chiedergli informazioni sulla sua possible coinvolgimento nella vicenda, ha subito due colpi di pugno, uno dei quali gli ha mandato in mezzo alla strada. Il giornalista ha anche riferito che il telefono è stato schiacciato dal secondo colpo.
Il giornalista si è espresso con fermezza e determinazione: "Sono nato in strada e ho fatto parecchie battaglie da ragazzino, non mi sono spaventato". Ha anche detto di essere stato consigliato a querelare dall'ex ministro della Giustizia, Antonio Di Pietro, che gli ha detto che "uno come te prende e incassa".
L'incidente è stato registrato con una telecamera impiantata e andrà in onda stasera su Rai3 nel programma Lo Stato delle Cose. La vicenda solleva molte domande sulla correttezza del comportamento dei dirigenti dei servizi segreti e sulla protezione dei giornalisti che cercano di indagare su casi delicati.
Giletti, che ha provato a incalzare l'ex militare per chiedergli informazioni sulla sua possible coinvolgimento nella vicenda, ha subito due colpi di pugno, uno dei quali gli ha mandato in mezzo alla strada. Il giornalista ha anche riferito che il telefono è stato schiacciato dal secondo colpo.
Il giornalista si è espresso con fermezza e determinazione: "Sono nato in strada e ho fatto parecchie battaglie da ragazzino, non mi sono spaventato". Ha anche detto di essere stato consigliato a querelare dall'ex ministro della Giustizia, Antonio Di Pietro, che gli ha detto che "uno come te prende e incassa".
L'incidente è stato registrato con una telecamera impiantata e andrà in onda stasera su Rai3 nel programma Lo Stato delle Cose. La vicenda solleva molte domande sulla correttezza del comportamento dei dirigenti dei servizi segreti e sulla protezione dei giornalisti che cercano di indagare su casi delicati.