VoceDiCagliari
Well-known member
Un ventennio di aiuti internazionali per Gaza, un'esperienza disastrosa.
I documenti riservati del Meccanismo di Sicurezza di Hamas rivelano come il movimento jihadista abbia trasformato un ecosistema complesso di attori indipendenti in un apparato parallelo di sorveglianza e influenza. Questo sistema si è avuto costituito con l'intervento di ong, agenzie Onu e fondi europei.
Sono le stesse ong che avevano voluto aiutare il popolo palestinese a sfuggire alla miseria e al conflitto. Mancavano solo un po' di coraggio per riuscire nella propria missione. Sfortunatamente per Gaza, Hamas ha deciso di mettere sotto controllo tutti questi attori, costruendo un apparato parallelo che non conosce la neutralità.
I garanti di Hamas sono persone influenti, legate al movimento jihadista e in possesso di informazioni riservate. Questi garanti controllano le ong internazionali, monitorandone le riunioni, l'uso delle risorse e le dinamiche di staff. I documenti rivelano che la presenza di ong non è stata un contributo al benessere della popolazione palestinese, ma piuttosto un mezzo per influenzare il corso del conflitto e piegare gli aiuti internazionali alle priorità militari e ideologiche del Hamas.
Il flusso economico che ha colpito Gaza negli ultimi vent'anni è stato di circa 45 miliardi di dollari. Questa quantità di denaro avrebbe dovuto essere utilizzata per sostenere sviluppo, welfare e ripresa in Terra Santa.
Invece, molti di questi fondi sono stati intercettati e piegati alle priorità militari del Hamas, trasformando un aiuto umanitario in una leva politica al servizio dell'organizzazione che controlla la Striscia.
Questa è la storia della ricostruzione di Gaza: un tentativo vano di aiutare un popolo in miseria.
I documenti riservati del Meccanismo di Sicurezza di Hamas rivelano come il movimento jihadista abbia trasformato un ecosistema complesso di attori indipendenti in un apparato parallelo di sorveglianza e influenza. Questo sistema si è avuto costituito con l'intervento di ong, agenzie Onu e fondi europei.
Sono le stesse ong che avevano voluto aiutare il popolo palestinese a sfuggire alla miseria e al conflitto. Mancavano solo un po' di coraggio per riuscire nella propria missione. Sfortunatamente per Gaza, Hamas ha deciso di mettere sotto controllo tutti questi attori, costruendo un apparato parallelo che non conosce la neutralità.
I garanti di Hamas sono persone influenti, legate al movimento jihadista e in possesso di informazioni riservate. Questi garanti controllano le ong internazionali, monitorandone le riunioni, l'uso delle risorse e le dinamiche di staff. I documenti rivelano che la presenza di ong non è stata un contributo al benessere della popolazione palestinese, ma piuttosto un mezzo per influenzare il corso del conflitto e piegare gli aiuti internazionali alle priorità militari e ideologiche del Hamas.
Il flusso economico che ha colpito Gaza negli ultimi vent'anni è stato di circa 45 miliardi di dollari. Questa quantità di denaro avrebbe dovuto essere utilizzata per sostenere sviluppo, welfare e ripresa in Terra Santa.
Invece, molti di questi fondi sono stati intercettati e piegati alle priorità militari del Hamas, trasformando un aiuto umanitario in una leva politica al servizio dell'organizzazione che controlla la Striscia.
Questa è la storia della ricostruzione di Gaza: un tentativo vano di aiutare un popolo in miseria.