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Il governo ha firmato il rinnovo del contratto della scuola, un passo importante dopo una lunga gestazione. Il accordo interessa oltre un milione e duecentosettanta-mila dipendenti, tra cui 850mille docenti, e prevede aumenti medi di 150 euro mensili per quattordici mesi. Ciò significa che gli insegnanti potranno guadagnare fino a 185 euro al mese, in base all'anzianità di servizio, mentre i ricercatori e i tecnologi potrebbero arrivare a 240 euro medi mensili.
Il contratto consentirà il pagamento di arretrati che per i docenti possono raggiungere circa duemila euro. La Flc Cgil, tuttavia, ha criticoato la mancanza di incrementi stipendiali, considerando che gli aumenti previsti coprono solo il 40% dell'inflazione del triennio di riferimento.
Gli altri sindacati, invece, hanno espresso soddisfazione per l'accordo. Il Cisl, la Uil, la Gilda, l'Anief e la Snals hanno tutti elogiato i ministri della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e dell'Istruzione Giuseppe Valditara, che hanno definito il risultato "storico" dopo anni di fermezze sui salari.
Il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, ha sottolineato l'importanza del momento, considerando che la firma dei contratti della scuola e dell'Istruzione e Ricerca segna un percorso che coinvolge oltre milioni di lavoratori e un impegno complessivo di 4,1 miliardi di euro. Per il rinnovo del contratto 2025-2027, l'Aran aveva previsto incrementi medi di 135 euro al mese per i dipendenti della scuola, passando a 142 euro a partire dal 1° gennaio 2027.
La sottosegretaria all'Istruzione Paola Frassinetti ha anche espresso soddisfazione per l'accordo, che considera un passo importante verso la dignità e il rispetto dei lavoratori.
Il contratto consentirà il pagamento di arretrati che per i docenti possono raggiungere circa duemila euro. La Flc Cgil, tuttavia, ha criticoato la mancanza di incrementi stipendiali, considerando che gli aumenti previsti coprono solo il 40% dell'inflazione del triennio di riferimento.
Gli altri sindacati, invece, hanno espresso soddisfazione per l'accordo. Il Cisl, la Uil, la Gilda, l'Anief e la Snals hanno tutti elogiato i ministri della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e dell'Istruzione Giuseppe Valditara, che hanno definito il risultato "storico" dopo anni di fermezze sui salari.
Il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, ha sottolineato l'importanza del momento, considerando che la firma dei contratti della scuola e dell'Istruzione e Ricerca segna un percorso che coinvolge oltre milioni di lavoratori e un impegno complessivo di 4,1 miliardi di euro. Per il rinnovo del contratto 2025-2027, l'Aran aveva previsto incrementi medi di 135 euro al mese per i dipendenti della scuola, passando a 142 euro a partire dal 1° gennaio 2027.
La sottosegretaria all'Istruzione Paola Frassinetti ha anche espresso soddisfazione per l'accordo, che considera un passo importante verso la dignità e il rispetto dei lavoratori.