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Un netto passo indietro dalla stressa introdotta dal decreto sicurezza, l'FdI ha proposto un emendamento alla legge di bilancio che estende la legge sulla canapa del 2016. Inizialmente, sembrava una via libera per la vendita della cannabis light, ma poi è arrivato il ritiro dell'emendamento. Il partito di Meloni ha quindi espresso le sue scelte: estese l'uso di prodotti a base di cannabis, purché il contenuto di THC non superi lo 0,5%, e tassati al 40% del prezzo di vendita al pubblico.
La prospettiva è ambigua. Da un lato, sembra che si tratti di una misura per contrastare la diffusione e la vendita di prodotti a base di cannabis light, come spiegata dall'ufficio stampa del partito. Ma dall'altra, alcuni osservatori ritengono che il messaggio non sia chiaro e che si tratti di un gioco politico per ri-proibire il commercio della cannabis light.
L'esempio è stato utilizzato anche da Riccardo Magi, segretario di Più Europa, che ha commentato che il partito di Meloni sta allo sbaraglio e non sa nemmeno di cosa parlare. La tassazione al 40% è stata vista come un tentativo di ri-proibire la vendita della cannabis light.
Stefano Patuanelli, senatore M5S, ha spiegato che secondo la destra, la cannabis light uccide, mentre quella tassata al 40% è meno letale. Ma la questione è più complessa di così. La lotta alla droga e ad ogni dipendenza è uno dei capisaldi del Movimento 5 Stelle, ma la legge sulla canapa del 2016 era stata introdotta per contrastare proprio questa problematica.
In fin dei conti, il ritiro dell'emendamento ha lasciato più domande che risposte. La situazione è ancora confusa e la questione della cannabis light rimane aperta.
La prospettiva è ambigua. Da un lato, sembra che si tratti di una misura per contrastare la diffusione e la vendita di prodotti a base di cannabis light, come spiegata dall'ufficio stampa del partito. Ma dall'altra, alcuni osservatori ritengono che il messaggio non sia chiaro e che si tratti di un gioco politico per ri-proibire il commercio della cannabis light.
L'esempio è stato utilizzato anche da Riccardo Magi, segretario di Più Europa, che ha commentato che il partito di Meloni sta allo sbaraglio e non sa nemmeno di cosa parlare. La tassazione al 40% è stata vista come un tentativo di ri-proibire la vendita della cannabis light.
Stefano Patuanelli, senatore M5S, ha spiegato che secondo la destra, la cannabis light uccide, mentre quella tassata al 40% è meno letale. Ma la questione è più complessa di così. La lotta alla droga e ad ogni dipendenza è uno dei capisaldi del Movimento 5 Stelle, ma la legge sulla canapa del 2016 era stata introdotta per contrastare proprio questa problematica.
In fin dei conti, il ritiro dell'emendamento ha lasciato più domande che risposte. La situazione è ancora confusa e la questione della cannabis light rimane aperta.