VoceDiMessina
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"Genova, altri giorni di proteste e tensioni con le forze dell'ordine a livello nazionale. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha avuto un incontro in videocollegamento con le istituzioni territoriali piemontesi per discutere della situazione di esistenza del complesso siderurgico ex-Ilva, che ospita stabilimenti a Novi Ligure e Racconigi.
Il futuro dell'ex Ilva è stato oggetto di dibattito, con particolare attenzione al rilancio degli stabilimenti. Urso ha ribadito la sua posizione in merito al piano di manutenzione degli impianti di Taranto, che mira a ripristinare una capacità produttiva di 4 milioni di tonnellate. Il ministro ha spiegato che la riduzione dei flussi di coils verso gli stabilimenti del Nord è solo temporanea e dovuta alle attività di manutenzione e revamping degli impianti.
Urso ha confermato che non c'è un piano di chiusura, ma piuttosto un progetto di rilancio e ripresa produttiva. Le risorse necessarie sono state assicurate con il decreto-legge del 1° dicembre, ora in corso di conversione nel Parlamento. Il ministro ha anche garantito che tutto il personale di Novi Ligure resterà al lavoro e che i lavoratori di Racconigi non risiederanno la cassa integrazione, ma saranno coinvolti in percorsi formativi con retribuzione pienamente garantita.
In sintesi, il governo si impegna a salvare l'ex Ilva, rilanciando gli stabilimenti e mantenendo al lavoro tutti i lavoratori. Ma non è ancora troppo per placare le proteste dei sindacati e delle comunità locali che richiedono una soluzione definitiva."
Il futuro dell'ex Ilva è stato oggetto di dibattito, con particolare attenzione al rilancio degli stabilimenti. Urso ha ribadito la sua posizione in merito al piano di manutenzione degli impianti di Taranto, che mira a ripristinare una capacità produttiva di 4 milioni di tonnellate. Il ministro ha spiegato che la riduzione dei flussi di coils verso gli stabilimenti del Nord è solo temporanea e dovuta alle attività di manutenzione e revamping degli impianti.
Urso ha confermato che non c'è un piano di chiusura, ma piuttosto un progetto di rilancio e ripresa produttiva. Le risorse necessarie sono state assicurate con il decreto-legge del 1° dicembre, ora in corso di conversione nel Parlamento. Il ministro ha anche garantito che tutto il personale di Novi Ligure resterà al lavoro e che i lavoratori di Racconigi non risiederanno la cassa integrazione, ma saranno coinvolti in percorsi formativi con retribuzione pienamente garantita.
In sintesi, il governo si impegna a salvare l'ex Ilva, rilanciando gli stabilimenti e mantenendo al lavoro tutti i lavoratori. Ma non è ancora troppo per placare le proteste dei sindacati e delle comunità locali che richiedono una soluzione definitiva."