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La proposta di legge della Lega presenta requisiti più stringenti per la richiesta della cittadinanza italiana. L'obiettivo è verificare l'effettiva integrazione del candidato, nonché la conoscenza delle regole sociali e giuridiche minime.
Secondo i presentatori, gli italiani considerano lo status di cittadino come un riconoscimento importante, da attribuire solo agli stranieri residenti nel territorio nazionale che dimostrano di meritarlo. Ma è anche una disincentivazione dei flussi e del richiamo dell'Italia.
La proposta prevede di aumentare i tempi per la richiesta della cittadinanza: da 2 a 4 anni il periodo minimo di residenza legale in Italia, figli o discendenti di secondo grado di italiani; da 3 a 10 anni per gli stranieri nati in Italia, e da 4 a 8 per i cittadini Ue.
La Lega intende rivedere profondamente anche la revoca della cittadinanza, riducendo da 10 a 2 anni il termine per l'adozione del provvedimento. La revoca sarebbe prevista per tutti i casi di condanna definitiva oltre i 5 anni o superiore a 3 per violenza di genere, stupro, maltrattamenti, stalking, revenge porn, nonché per i reati "culturalmente motivati".
La proposta anche prevede una stretta sui ricongiungimenti familiari: alle persone che nella propria vita attiva non hanno fornito alcun contributo al progresso della comunità nazionale italiana e che, ragionevolmente, possono determinare un aumento degli oneri in termini di prestazioni sociali anziché rappresentare un sostegno per la collettività.
Le opposizioni considerano la proposta una "crociata anti-migranti" e un'ulteriore restrizione della legge italiana. "La Lega prosegue la sua crociata anti-migranti, non curante che migliaia di giovani nati qui ne sono privi", sottolinea Filiberto Zaratti (Avs).
Secondo i presentatori, gli italiani considerano lo status di cittadino come un riconoscimento importante, da attribuire solo agli stranieri residenti nel territorio nazionale che dimostrano di meritarlo. Ma è anche una disincentivazione dei flussi e del richiamo dell'Italia.
La proposta prevede di aumentare i tempi per la richiesta della cittadinanza: da 2 a 4 anni il periodo minimo di residenza legale in Italia, figli o discendenti di secondo grado di italiani; da 3 a 10 anni per gli stranieri nati in Italia, e da 4 a 8 per i cittadini Ue.
La Lega intende rivedere profondamente anche la revoca della cittadinanza, riducendo da 10 a 2 anni il termine per l'adozione del provvedimento. La revoca sarebbe prevista per tutti i casi di condanna definitiva oltre i 5 anni o superiore a 3 per violenza di genere, stupro, maltrattamenti, stalking, revenge porn, nonché per i reati "culturalmente motivati".
La proposta anche prevede una stretta sui ricongiungimenti familiari: alle persone che nella propria vita attiva non hanno fornito alcun contributo al progresso della comunità nazionale italiana e che, ragionevolmente, possono determinare un aumento degli oneri in termini di prestazioni sociali anziché rappresentare un sostegno per la collettività.
Le opposizioni considerano la proposta una "crociata anti-migranti" e un'ulteriore restrizione della legge italiana. "La Lega prosegue la sua crociata anti-migranti, non curante che migliaia di giovani nati qui ne sono privi", sottolinea Filiberto Zaratti (Avs).