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L'attacco alla Stampa è stato un colpo brutale, una violenza e una minaccia all'integrità del giornalismo italiano. John Elkann, il presidente di Exor, ha condannato fermamente l'aggressione contro la redazione della Stampa, sottolineando che ogni giornalista si deve sentire sicuro per poter esercitare al meglio il proprio mestiere.
L'ulteriore rafforzamento dei protocolli di sicurezza è stato annunciato in seguito all'aggressione, con l'intento di garantire una maggiore sicurezza ai giornalisti e ai dipendenti. Ma la preoccupazione va ben oltre questo, essa riguarda la stessa esistenza del giornalismo indipendente.
La Digos ha identificato 36 giovani della galassia antagonista che hanno partecipato al raid contro la Stampa, molti dei quali sono appartenenti a collettivi studenteschi e movimenti autonomi. I più giovani sono stati identificati dal tribunale per i minorenni, mentre gli altri si troveranno coinvolti in un processo di denuncia.
Ma l'attenzione del mondo politico è stata catturata da Askatasuna, centro sociale autonomo che ha avviato un percorso di cogestione con il Comune di Torino. Antonio Tajani, vicepremier, ha affermato che va chiuso questo progetto perché è fonte costante di aggressioni e violenze.
La Lega e gli esponenti torinesi di Azione si sono uniti a questa posizione, ma anche gli esperti del movimento hanno espresso la loro disapprovazione, sottolineando che l'attacco alla Stampa non ha nulla a che fare con il percorso "bene comune".
L'idea che gli ambientalisti e i movimenti sociali possano essere accomunati all'estremismo è un mito. La vera questione è come possiamo costruire una società più giusta e equa, senza ricorrere alla violenza e alla intimidazione.
L'ulteriore rafforzamento dei protocolli di sicurezza è stato annunciato in seguito all'aggressione, con l'intento di garantire una maggiore sicurezza ai giornalisti e ai dipendenti. Ma la preoccupazione va ben oltre questo, essa riguarda la stessa esistenza del giornalismo indipendente.
La Digos ha identificato 36 giovani della galassia antagonista che hanno partecipato al raid contro la Stampa, molti dei quali sono appartenenti a collettivi studenteschi e movimenti autonomi. I più giovani sono stati identificati dal tribunale per i minorenni, mentre gli altri si troveranno coinvolti in un processo di denuncia.
Ma l'attenzione del mondo politico è stata catturata da Askatasuna, centro sociale autonomo che ha avviato un percorso di cogestione con il Comune di Torino. Antonio Tajani, vicepremier, ha affermato che va chiuso questo progetto perché è fonte costante di aggressioni e violenze.
La Lega e gli esponenti torinesi di Azione si sono uniti a questa posizione, ma anche gli esperti del movimento hanno espresso la loro disapprovazione, sottolineando che l'attacco alla Stampa non ha nulla a che fare con il percorso "bene comune".
L'idea che gli ambientalisti e i movimenti sociali possano essere accomunati all'estremismo è un mito. La vera questione è come possiamo costruire una società più giusta e equa, senza ricorrere alla violenza e alla intimidazione.