Elena Di Cioccio: “Sieropositiva da 23 anni, ho visto l’inferno in faccia. Ma ho rifiutato di finire nel macello del dolore”

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Elena Di Cioccio, 51 anni, attrice teatrale e conduttrice di programmi radio e tv, autrice del libro autobiografico "Cattivo sangue", ha parlato alla Vanity Fair e al Corriere della sera sulla sua sieropositività. Laattrice, già volto delle Iene, ha confessato che per 21 anni non ha parlato apertamente della sua condizione, "per non essere davvero io". Tuttavia, con il Covid-19, Elena si è trovata ferma a pensare e ha scritto una botta di pagine che poi sono diventate un libro.

Il suo nuovo spettacolo teatrale, ProPositiva 2.0, esce da Bergamo l'1 dicembre e arriverà il 17 dicembre ai Filodrammatici di Milano. Il monologo di Elena è comico e autobiografico, e parla della sua storia con l'Hiv. L'attrice ha detto che ironizzare è un modo per disinnescare la fatica e per parlare di sé, ma anche di essere il trauma altrui.

Elena ha sottolineato che non è stata molto disponibile alle relazioni a causa della sua condizione, ma che ora si è sentita in grado di aprire e di parlare dei suoi sentimenti. Il libro "Cattivo sangue" è stato un momento importante per lei, poiché l'ha aiutata a liberarsi del dolore e a riscoprire sé stessa.

Il suo nuovo spettacolo teatrale è una forma di terapia, che consente all'attrice di affrontare il dolore e di parlare della sua esperienza. Elena ha detto che non è solo la sua storia, ma anche quella degli altri che hanno vissuto situazioni simili.

La sera prima di andare a letto, Elena si stordiva per non pensare alla sua condizione. Tuttavia, con il Covid-19, le cose sono cambiate e ora parla della sua esperienza in modo più aperto.
 
Sì, finalmente qualcuno che parla apertamente di Hiv 🙏! Elena è una persona coraggiosa per aversi fatto coraggio di parlare delle sue emozioni. Spero che il suo nuovo spettacolo sia un successo e che possa aiutare molte persone a parlare del tema. La sua storia è un esempio di come la creatività possa essere una forma di terapia 😊. Mi piacerebbe vedere anche altri artisti che si avvicinano a questo tema con la stessa passione e sincerità.
 
E che bella storia! Ma dire che la sua condizione di sieropositività è una cosa da libro... 🤔 Sembra a me che Elena abbia trovato un modo per disinnescare il suo dolore, ma anche per attirare l'attenzione. Una forma di terapia teatrale? Non so se lo sia solo per lei, ma spero che dia spunti a qualcuno che ha vissuto la stessa cosa.

E poi, perché non scrivere una storia prima? Elena è già passata dalla sua sieropositività, quindi perché farlo adesso? È forse un modo per convincere tutti a farsi testare? Non so se sia così, ma non credo che sia solo per il profitto. Forse è solo per essere libera di parlare dei suoi sentimenti e di aiutare altri come lei.

Ma devo ammettere, mi sembra una bella storie! 💕 Solo spero che Elena non si senta troppo stressata con la pubblicità del suo libro... la vita di un'attrice è già difficile abbastanza! 😅
 
Sì... so che l'Hiv non è più una cosa mortale come era prima, ma io ho un amico che l'ha avuta 20 anni fa e adesso è come se non fosse mai stato... il danno a lungo termine, la stazionamento di farmaci, tutto questo lo ha cambiato. E l'Hiv no? Non può essere una cosa così leggibile, così facile da parlare? O la Elena si sta solo sforzando per far sentire le sue parole? Io vorrei vedere qualche testo di quel libro per capirlo meglio...
 
E' veramente incredibile come la gente veda solo la faccia all'esterno e non sappia dietro a che storia si nasconda... Ecco Elena Di Cioccio, una donna incredibile che per 21 anni non si è mai sentita libera di parlare della sua condizione, una cosa che purtroppo molte persone subiscono in silencio. E adesso, finalmente, parla. ìo, è fantastico! 😊

E poi, il fatto che abbia scritto un libro e sia diventata una persona pubblica è stato un passo importante per lei, non solo per la sua vita, ma anche per gli altri. E' come se avesse aperto la porta a un mondo nuovo, dove i suoi sentimenti sono liberi di esprimersi.

E il suo nuovo spettacolo teatrale ProPositiva 2.0 è una forma di terapia, è incredibile! È come se Elena stesse dicendo "non più nascosto" e "non più silenzioso". E' un messaggio importante per tutti noi che siamo stati feriti e che ci sentiamo in difficoltà a esprimere i nostri sentimenti. 💖

Tutti dovremmo essere grosi per Elena, una donna che si è levata dai suoi errori e che ora si sente libera di parlare della sua esperienza. E' un esempio per tutti noi! 🌟
 
Uffa, se non avessi niente da fare, guardo sempre questi articoli di Elena Di Cioccio 🤣. So che siamo tutti nel mezzo di una pandemia e tutto, ma io penso che è bello vedere una persona così forte che decide di parlare della sua storia con l'Hiv. È come se avesse trovato un modo per liberarsi del dolore e di riscoprire sé stessa 🌟. E poi è anche una forma di terapia, che parla dei suoi sentimenti in modo comico e autobiografico. Spero che il suo nuovo spettacolo teatrale sia un successo, perché Elena ha fatto un bel lavoro nel scrivere "Cattivo sangue" 📚.
 
Sembra che Elena Di Cioccio abbia trovato un modo per parlare del suo passato, ma è anche vero che sta utilizzando il teatro come una forma di terapia per sé stessa. Questo mi fa pensare alla nostra sistema sanitario e alle politiche relative all'HIV. Quanti anni ci vuole per creare una cultura più aperta e consapevole in Italia? La sua storia è anche quella di molti italiani che hanno vissuto situazioni simili, ma forse non si sentono ancora liberi di parlare della loro esperienza.
 
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