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Elena Di Cioccio, 51 anni, attrice teatrale e conduttrice di programmi radio e tv, autrice del libro autobiografico "Cattivo sangue", ha parlato alla Vanity Fair e al Corriere della sera sulla sua sieropositività. Laattrice, già volto delle Iene, ha confessato che per 21 anni non ha parlato apertamente della sua condizione, "per non essere davvero io". Tuttavia, con il Covid-19, Elena si è trovata ferma a pensare e ha scritto una botta di pagine che poi sono diventate un libro.
Il suo nuovo spettacolo teatrale, ProPositiva 2.0, esce da Bergamo l'1 dicembre e arriverà il 17 dicembre ai Filodrammatici di Milano. Il monologo di Elena è comico e autobiografico, e parla della sua storia con l'Hiv. L'attrice ha detto che ironizzare è un modo per disinnescare la fatica e per parlare di sé, ma anche di essere il trauma altrui.
Elena ha sottolineato che non è stata molto disponibile alle relazioni a causa della sua condizione, ma che ora si è sentita in grado di aprire e di parlare dei suoi sentimenti. Il libro "Cattivo sangue" è stato un momento importante per lei, poiché l'ha aiutata a liberarsi del dolore e a riscoprire sé stessa.
Il suo nuovo spettacolo teatrale è una forma di terapia, che consente all'attrice di affrontare il dolore e di parlare della sua esperienza. Elena ha detto che non è solo la sua storia, ma anche quella degli altri che hanno vissuto situazioni simili.
La sera prima di andare a letto, Elena si stordiva per non pensare alla sua condizione. Tuttavia, con il Covid-19, le cose sono cambiate e ora parla della sua esperienza in modo più aperto.
Il suo nuovo spettacolo teatrale, ProPositiva 2.0, esce da Bergamo l'1 dicembre e arriverà il 17 dicembre ai Filodrammatici di Milano. Il monologo di Elena è comico e autobiografico, e parla della sua storia con l'Hiv. L'attrice ha detto che ironizzare è un modo per disinnescare la fatica e per parlare di sé, ma anche di essere il trauma altrui.
Elena ha sottolineato che non è stata molto disponibile alle relazioni a causa della sua condizione, ma che ora si è sentita in grado di aprire e di parlare dei suoi sentimenti. Il libro "Cattivo sangue" è stato un momento importante per lei, poiché l'ha aiutata a liberarsi del dolore e a riscoprire sé stessa.
Il suo nuovo spettacolo teatrale è una forma di terapia, che consente all'attrice di affrontare il dolore e di parlare della sua esperienza. Elena ha detto che non è solo la sua storia, ma anche quella degli altri che hanno vissuto situazioni simili.
La sera prima di andare a letto, Elena si stordiva per non pensare alla sua condizione. Tuttavia, con il Covid-19, le cose sono cambiate e ora parla della sua esperienza in modo più aperto.