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Il quadro epidemiologico della nostra penisola torna a farsi preoccupante. L'effetto Pasqua sembra aver avuto un impatto sugli indicatori di contagio, sebbene i dati del Monitoraggio settimanale dell'ISS sottolineino che la curva dei contagi sta riprendendo a salire.
Secondo l'indice di contagio (Rt), che è sceso solo allo 0,93, sembra che il controllo della pandemia stia tornando a essere una preoccupazione. Tuttavia, i dati sugli ospedali e sui posti letto sembrano ancora tenere alto il livello di pressione. I reparti di medicina hanno visto solo una lieve riduzione nella loro occupazione, mentre le terapie intensive continuano ad affrontare un tasso di occupazione del 3,8%.
Le regioni del Nord Italia fanno eccezione, con alcune zone che hanno visto un calo significativo nelle nuove ammissioni. Tuttavia, la Calabria e l'Umbria restano tra le più colpite, con unaoccupazione dei posti letto del 28,5% e del 31,4%, rispettivamente.
La tendenza iniziata nella scorsa settimana, ovvero il calo dei nuovi casi di Covid-19, sembra aver ceduto. I dati dell'ultima settimana hanno mostrato un aumento del 22,7% rispetto alla precedente, con oltre 80 mila nuovi casi. Le province più colpite sono quelle con un'incidenza superiore a 1000 casi per 100.000 abitanti.
La percentuale dei tamponi effettuati ha raggiunto il 11,7%, con una crescita significativa rispetto alla settimana precedente. I dati sugli ospedali e sui posti letto confermano che la situazione epidemiologica in Italia continua a essere preoccupante, sebbene ci siano ancora alcune differenze regionali.
Il tasso di positività ai molecolari ha superato il 18% e il numero di positivi supera 1,23 milioni. La media dei nuovi casi giornalieri è salita a quasi 62 mila, confermando che la pandemia non è ancora finita.
Secondo l'indice di contagio (Rt), che è sceso solo allo 0,93, sembra che il controllo della pandemia stia tornando a essere una preoccupazione. Tuttavia, i dati sugli ospedali e sui posti letto sembrano ancora tenere alto il livello di pressione. I reparti di medicina hanno visto solo una lieve riduzione nella loro occupazione, mentre le terapie intensive continuano ad affrontare un tasso di occupazione del 3,8%.
Le regioni del Nord Italia fanno eccezione, con alcune zone che hanno visto un calo significativo nelle nuove ammissioni. Tuttavia, la Calabria e l'Umbria restano tra le più colpite, con unaoccupazione dei posti letto del 28,5% e del 31,4%, rispettivamente.
La tendenza iniziata nella scorsa settimana, ovvero il calo dei nuovi casi di Covid-19, sembra aver ceduto. I dati dell'ultima settimana hanno mostrato un aumento del 22,7% rispetto alla precedente, con oltre 80 mila nuovi casi. Le province più colpite sono quelle con un'incidenza superiore a 1000 casi per 100.000 abitanti.
La percentuale dei tamponi effettuati ha raggiunto il 11,7%, con una crescita significativa rispetto alla settimana precedente. I dati sugli ospedali e sui posti letto confermano che la situazione epidemiologica in Italia continua a essere preoccupante, sebbene ci siano ancora alcune differenze regionali.
Il tasso di positività ai molecolari ha superato il 18% e il numero di positivi supera 1,23 milioni. La media dei nuovi casi giornalieri è salita a quasi 62 mila, confermando che la pandemia non è ancora finita.