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L'Italia si trova di fronte a una crisi commerciale senza precedenti. Il deficit con la Cina, già elevato dal 2019, sta aumentando rapidamente e potrebbe raggiungere i 45 miliardi di euro a fine anno, secondo le stime dell'Istat.
La situazione è preoccupante perché il surplus commerciale cinese verso l'Italia supera le 34 miliardi di euro, con esportazioni triplicate rispetto alle importazioni. Il settore chimico, con un deficit di oltre 8 miliardi di euro, è uno dei più colpiti da questo fenomeno.
La Cina sta cambiando il suo modello industriale, smettendo di vendere solo microcomponenti e iniziando a produrre prodotti completi. Ciò sta erodendo gli spazi di mercato che in passato erano presidiati dall'industria italiana ed europea.
L'e-commerce cinese e piattaforme low cost come Temu e Shein stanno moltiplicando l'arrivo di pacchi di valore inferiore ai 150 euro, finora esenti da dazi. La lentezza decisionale europea è un nodo critico per fermare l'invasione.
La pressione crescente sulle filiere europee sta mettendo alla prova la tenuta industriale del continente. L'Europa sta iniziando a reagire, ma non basta. Servono interventi più rapidi e più coordinati per evitare risposte frammentate.
La situazione è preoccupante e richiede una soluzione urgente. L'Italia deve trovare un modo per ridurre il deficit commerciale con la Cina e proteggere le sue industrie.
La situazione è preoccupante perché il surplus commerciale cinese verso l'Italia supera le 34 miliardi di euro, con esportazioni triplicate rispetto alle importazioni. Il settore chimico, con un deficit di oltre 8 miliardi di euro, è uno dei più colpiti da questo fenomeno.
La Cina sta cambiando il suo modello industriale, smettendo di vendere solo microcomponenti e iniziando a produrre prodotti completi. Ciò sta erodendo gli spazi di mercato che in passato erano presidiati dall'industria italiana ed europea.
L'e-commerce cinese e piattaforme low cost come Temu e Shein stanno moltiplicando l'arrivo di pacchi di valore inferiore ai 150 euro, finora esenti da dazi. La lentezza decisionale europea è un nodo critico per fermare l'invasione.
La pressione crescente sulle filiere europee sta mettendo alla prova la tenuta industriale del continente. L'Europa sta iniziando a reagire, ma non basta. Servono interventi più rapidi e più coordinati per evitare risposte frammentate.
La situazione è preoccupante e richiede una soluzione urgente. L'Italia deve trovare un modo per ridurre il deficit commerciale con la Cina e proteggere le sue industrie.