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Un'antica lotta per un futuro più sereno: la "madrina" Boldrini si ricicla a favore dei curdi.
Laura Boldrini, deputata del Pd e presidente del Comitato permanente della Camera dei deputati sui diritti umani nel mondo, si trova al centro di un progetto che potrebbe segnare una svolta nella storia dei curdi. Il leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, Abdullah Ocalan, che è stato condannato per tradimento e separatismo e è stato in carcere dal 1999, ha rinunciato alla lotta armata.
Anche se la sua decisione non può essere vista come una "vittoria" nel senso classico della parola, poiché il conflitto che ha colpito il popolo curdo è ancora molto vivo, c'è chi lavora per l'unità dei curdi. Un tempo era Ocalan e il Pkk, considerato organizzazione terroristica dalla Turchia, dal Consiglio dell'Unione europea e da diversi Stati, tra cui Stati Uniti e Israele.
Oggi la politica punta alla convivenza pacifica. A questo proposito l'onorevole Laura Boldrini parteciperà a una conferenza internazionale organizzata a Istanbul dal Dem Party per sostenere il processo per una pacifica convivenza tra il popolo curdo e il popolo turco.
A pochi mesi dalla decisione di Ocalan, che ha lanciato un percorso per l'integrazione dei curdi in una società democratica, il Dem Party chiede la collaborazione e il sostegno internazionale perché si faccia pressione per favorire il raggiungimento della pace dopo quarant'anni di conflitto interno e una stabilizzazione della regione. Al vertice parteciperanno esponenti politici di diversi Paesi, dall'Europa al Medio Oriente.
Una missione complessa che richiede impegno, pazienza e determinazione. Ma forse è proprio questo il momento in cui si può iniziare a parlare di una pace possibile per i curdi.
Laura Boldrini, deputata del Pd e presidente del Comitato permanente della Camera dei deputati sui diritti umani nel mondo, si trova al centro di un progetto che potrebbe segnare una svolta nella storia dei curdi. Il leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, Abdullah Ocalan, che è stato condannato per tradimento e separatismo e è stato in carcere dal 1999, ha rinunciato alla lotta armata.
Anche se la sua decisione non può essere vista come una "vittoria" nel senso classico della parola, poiché il conflitto che ha colpito il popolo curdo è ancora molto vivo, c'è chi lavora per l'unità dei curdi. Un tempo era Ocalan e il Pkk, considerato organizzazione terroristica dalla Turchia, dal Consiglio dell'Unione europea e da diversi Stati, tra cui Stati Uniti e Israele.
Oggi la politica punta alla convivenza pacifica. A questo proposito l'onorevole Laura Boldrini parteciperà a una conferenza internazionale organizzata a Istanbul dal Dem Party per sostenere il processo per una pacifica convivenza tra il popolo curdo e il popolo turco.
A pochi mesi dalla decisione di Ocalan, che ha lanciato un percorso per l'integrazione dei curdi in una società democratica, il Dem Party chiede la collaborazione e il sostegno internazionale perché si faccia pressione per favorire il raggiungimento della pace dopo quarant'anni di conflitto interno e una stabilizzazione della regione. Al vertice parteciperanno esponenti politici di diversi Paesi, dall'Europa al Medio Oriente.
Una missione complessa che richiede impegno, pazienza e determinazione. Ma forse è proprio questo il momento in cui si può iniziare a parlare di una pace possibile per i curdi.