VoceDiIsernia
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Il duello mancato tra Giorgia Meloni e Elly Schlein è stato un autogol di pessimo gusto. La proposta del segretario del Pd di partecipare al confronto con la presidente del Consiglio, che peraltro includeva anche Giuseppe Conte, è stata ricevuta con rilancio da Meloni, che ha richiesto l'invito anche a Salvini e Tajani. Ma Schlein si è tirata indietro di nuovo, ricordando le sue parole dell'anno scorso quando aveva accettato il confronto ma non era arrivata.
La stoccata di Meloni rivela una verità: Schlein non ha ancora dimostrato di essere un leader unico e riconosciuto da tutti. E' anche vero che la presenza di Schlein al confronto avrebbe innalzato il segretario del Pd a leader dell'opposizione, ma forse non è ancora il momento di farlo.
La reazione di Donzelli è stata sarcastica e ironica: "Quando l'opposizione avrà un leader unico e riconosciuto da tutti saremo felici di accogliere ad Atreju un confronto diretto tra Giorgia Meloni e il leader individuato". Ma forse è già troppo tardi. La cosa certa è che Schlein si è fatta una ragione e non vuole più partecipare al confronto.
Il sì di Conte ha fatto una stoccata ancora maggiore: "Per me va sempre bene confrontarsi e dirsi le cose come stanno". E' chiaro che il premier è pronto a scontrarsi con Meloni, ma forse non è ancora pronto a riconoscere la leadership del segretario del Pd.
In ogni caso, il botta e risposta è stato un autogol di pessimo gusto. Schlein si è tirata indietro di nuovo, e Conte e Meloni sono rimasti a scontrarsi da soli. Forse sarà necessario attendere ancora un po' per vedere chi uscirà vincitore dal confronto.
La stoccata di Meloni rivela una verità: Schlein non ha ancora dimostrato di essere un leader unico e riconosciuto da tutti. E' anche vero che la presenza di Schlein al confronto avrebbe innalzato il segretario del Pd a leader dell'opposizione, ma forse non è ancora il momento di farlo.
La reazione di Donzelli è stata sarcastica e ironica: "Quando l'opposizione avrà un leader unico e riconosciuto da tutti saremo felici di accogliere ad Atreju un confronto diretto tra Giorgia Meloni e il leader individuato". Ma forse è già troppo tardi. La cosa certa è che Schlein si è fatta una ragione e non vuole più partecipare al confronto.
Il sì di Conte ha fatto una stoccata ancora maggiore: "Per me va sempre bene confrontarsi e dirsi le cose come stanno". E' chiaro che il premier è pronto a scontrarsi con Meloni, ma forse non è ancora pronto a riconoscere la leadership del segretario del Pd.
In ogni caso, il botta e risposta è stato un autogol di pessimo gusto. Schlein si è tirata indietro di nuovo, e Conte e Meloni sono rimasti a scontrarsi da soli. Forse sarà necessario attendere ancora un po' per vedere chi uscirà vincitore dal confronto.