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Il fondatore di Exodus, don Antonio Mazzi, non riesce a fermarsi al clamore del momento. Il caso Vincenzo Lanni è una delle tante storie di disagio psichico e psicologico che il non profit deve affrontare quotidianamente. "Non possiamo smettere di parlare di questi temi", insiste Mazzi, 95enne fondatore dell'organizzazione.
Ma come può farlo? Don Antonio è preoccupato per la mancanza di attenzione da parte delle istituzioni e dei decisionatori. «Troppe volte temi delicati vengono affrontati solo quando c’è il dramma, poi si smette di parlarne e lascia tutto sulle spalle del non profit».
L'organizzazione Exodus lavora quotidianamente con le comunità per aiutare gli individui che soffrono di disagio psichico e psicologico. «Noi abbiamo fatto il nostro dovere, credo che ogni istituzione dovrebbe chiedersi se ha fatto il proprio», afferma Mazzi.
Ma cosa significa fare il proprio? Don Antonio vuole riflettere sulle azioni dei suoi collaboratori e sulla loro capacità di aiutare le persone in difficoltà. "Deve essere l'occasione per riflettere e chiederci come possiamo essere ancora più presenti e incisivi".
L'aggressione a piazza Gae Aulenti a Milano è solo un esempio delle tante storie di disagio psichico che il non profit deve affrontare. Don Antonio Mazzi vuole che queste storie non vengano dimenticate, ma utilizzate per riflettere sulle nostre azioni e migliorare la nostra opera.
Ma come può farlo? Don Antonio è preoccupato per la mancanza di attenzione da parte delle istituzioni e dei decisionatori. «Troppe volte temi delicati vengono affrontati solo quando c’è il dramma, poi si smette di parlarne e lascia tutto sulle spalle del non profit».
L'organizzazione Exodus lavora quotidianamente con le comunità per aiutare gli individui che soffrono di disagio psichico e psicologico. «Noi abbiamo fatto il nostro dovere, credo che ogni istituzione dovrebbe chiedersi se ha fatto il proprio», afferma Mazzi.
Ma cosa significa fare il proprio? Don Antonio vuole riflettere sulle azioni dei suoi collaboratori e sulla loro capacità di aiutare le persone in difficoltà. "Deve essere l'occasione per riflettere e chiederci come possiamo essere ancora più presenti e incisivi".
L'aggressione a piazza Gae Aulenti a Milano è solo un esempio delle tante storie di disagio psichico che il non profit deve affrontare. Don Antonio Mazzi vuole che queste storie non vengano dimenticate, ma utilizzate per riflettere sulle nostre azioni e migliorare la nostra opera.