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Molti italiani soffrono di dolore cronico, ma molti non lo sanno. Questa malattia può essere dovuta a diverse cause come la sclerosi multipla, la fibromialgia, l'emicrania, il tumore e la neuropatia diabetica. Il dolore cronico è un problema che colpisce oltre 10 milioni di persone nel nostro paese.
La legge n. 38/2010 sancisce il diritto di ogni persona che soffre a avere la terapia del dolore, ma la sua attuazione è ancora frammentaria e non uniforme sul territorio nazionale. Da qui l'iniziativa di alcune associazioni di pazienti per promuovere un Manifesto "Dolore: No grazie!" che richiama l'attenzione delle istituzioni nazionali e regionali su questo problema drammatico.
L'Alleanza Dolore Cronico, coordinata da Health Engine, ha deciso di coalizzarsi per far valere la propria voce e non soffrire sia davvero un diritto, come previsto dalla legge. L'associazione ha indicato otto priorità per il manifesto: informare, aggiornare i livelli essenziali di assistenza, formare medici e specialisti, sostenere le persone con dolore cronico, opporsi alle liste d'attesa, lottare contro lo stigma, sostenere e diffondere la rete dei professionisti a sostegno delle persone con dolore cronico, e ottenere fondi necessari per la loro corretta utilizzazione.
È importante capire che il dolore non è solo un sintomo di una malattia, ma una patologia che limita i diritti, l'autonomia e la dignità delle persone. La terapia del dolore è la disciplina più appropriata per la gestione dei pazienti con dolore cronico e può ridurre costi per il sistema sanitario.
La situazione attuale è drammatica e bisogna che le istituzioni nazionali e regionali prendano in considerazione questo problema. La creazione di una rete capace di garantire il diritto a non soffrire è un dovere che le istituzioni non possono più rimandare. È necessario un lavoro coordinato e continuativo tra clinici, istituzioni e associazioni di pazienti per risolvere questo problema.
La legge n. 38/2010 sancisce il diritto di ogni persona che soffre a avere la terapia del dolore, ma la sua attuazione è ancora frammentaria e non uniforme sul territorio nazionale. Da qui l'iniziativa di alcune associazioni di pazienti per promuovere un Manifesto "Dolore: No grazie!" che richiama l'attenzione delle istituzioni nazionali e regionali su questo problema drammatico.
L'Alleanza Dolore Cronico, coordinata da Health Engine, ha deciso di coalizzarsi per far valere la propria voce e non soffrire sia davvero un diritto, come previsto dalla legge. L'associazione ha indicato otto priorità per il manifesto: informare, aggiornare i livelli essenziali di assistenza, formare medici e specialisti, sostenere le persone con dolore cronico, opporsi alle liste d'attesa, lottare contro lo stigma, sostenere e diffondere la rete dei professionisti a sostegno delle persone con dolore cronico, e ottenere fondi necessari per la loro corretta utilizzazione.
È importante capire che il dolore non è solo un sintomo di una malattia, ma una patologia che limita i diritti, l'autonomia e la dignità delle persone. La terapia del dolore è la disciplina più appropriata per la gestione dei pazienti con dolore cronico e può ridurre costi per il sistema sanitario.
La situazione attuale è drammatica e bisogna che le istituzioni nazionali e regionali prendano in considerazione questo problema. La creazione di una rete capace di garantire il diritto a non soffrire è un dovere che le istituzioni non possono più rimandare. È necessario un lavoro coordinato e continuativo tra clinici, istituzioni e associazioni di pazienti per risolvere questo problema.