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L'esame di Stato, da "l'Esame di Stato" a "di Maturità", sarà chiamato così anche nei diplomi e nei documenti ufficiali. Dal 2026, infatti, il nome di questo test si è già cambiato: torna l'antico nome di "Maturità".
La prova orale, che era stata scelta ogni anno dal ministro entro il 31 gennaio insieme alla materia della seconda prova scritta, non sarà più su tutte le materie. La nuova regola provvede che si terrà la prova solo su quattro discipline scelte ogni anno dal ministro, oltre a quella della seconda prova scritta.
Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha detto di voler rendere il colloquio più approfondito nelle intenzioni. Il rischio che le altre materie vengano trascurate da febbraio in poi dai maturandi sarà invece scongiurato dal fatto che comunque il voto di ammissione conta nella formazione del voto finale di Maturità.
Il documento della commissione per l'orale, che era diventato un elemento molto spaventoso per gli studenti, sparirà. Restano invece la parte legata all'educazione civica e ai percorsi Pcto, che cambieranno nome: saranno "formazione scuola-lavoro". Invece, aumenteranno i crediti aggiuntivi a disposizione delle commissioni per integrare il voto finale. Saranno tre, invece di cinque.
Diminuirà anche il numero dei commissari. Saranno soltanto cinque, mentre ora ne sono sette. Il presidente esterno sarà come due dei commissari, e gli altri due saranno scelti tra gli insegnanti della classe.
Il ministro ha detto che si tratta di "una svolta importante" e che ci sono anche altri provvedimenti alla scuola: il percorso 4+2 sarà strutturale; i istituti tecnici e l'Istruzione saranno più strettamente legati. I precari con contratto annuale avranno una carta docente. La sicurezza nei viaggi di istruzione sarà più stringente, ed andranno accantonati 240 milioni per il contratto.
Per l'opposizione, invece, è un provvedimento "frammentato" e manca idee, visione e fondi. Al contrario per Fdi si tratta di "un vero e proprio cambio di passo".
La prova orale, che era stata scelta ogni anno dal ministro entro il 31 gennaio insieme alla materia della seconda prova scritta, non sarà più su tutte le materie. La nuova regola provvede che si terrà la prova solo su quattro discipline scelte ogni anno dal ministro, oltre a quella della seconda prova scritta.
Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha detto di voler rendere il colloquio più approfondito nelle intenzioni. Il rischio che le altre materie vengano trascurate da febbraio in poi dai maturandi sarà invece scongiurato dal fatto che comunque il voto di ammissione conta nella formazione del voto finale di Maturità.
Il documento della commissione per l'orale, che era diventato un elemento molto spaventoso per gli studenti, sparirà. Restano invece la parte legata all'educazione civica e ai percorsi Pcto, che cambieranno nome: saranno "formazione scuola-lavoro". Invece, aumenteranno i crediti aggiuntivi a disposizione delle commissioni per integrare il voto finale. Saranno tre, invece di cinque.
Diminuirà anche il numero dei commissari. Saranno soltanto cinque, mentre ora ne sono sette. Il presidente esterno sarà come due dei commissari, e gli altri due saranno scelti tra gli insegnanti della classe.
Il ministro ha detto che si tratta di "una svolta importante" e che ci sono anche altri provvedimenti alla scuola: il percorso 4+2 sarà strutturale; i istituti tecnici e l'Istruzione saranno più strettamente legati. I precari con contratto annuale avranno una carta docente. La sicurezza nei viaggi di istruzione sarà più stringente, ed andranno accantonati 240 milioni per il contratto.
Per l'opposizione, invece, è un provvedimento "frammentato" e manca idee, visione e fondi. Al contrario per Fdi si tratta di "un vero e proprio cambio di passo".