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La legge che cambia il nome di Maturità diventerà effettiva dal 2026. Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha approvato la riforma che porterà a una riduzione significativa della prova orale e all'introduzione di nuove procedure per il colloquio con i commissari.
Dal prossimo anno le prove scritte saranno solo un passo per il voto finale. La prova orale si terrà su quattro discipline scelte ogni anno dal ministro Valditara, assieme alla materia della seconda prova scritta. Questo significa che gli studenti dovranno selezionare solo quattro materie per la loro valutazione.
Il documento del colloquio con i commissari non sarà più necessario, ma si farà riferimento a una cartellina formativa per gli studenti con percorsi di formazione. Resta comunque il fatto che chi non parla durante la prova orale e non ha aperto bocca sarà bocciato.
Un'altra riforma importante riguarda l'introduzione della carta docente anche per i 190 precari con contratto annuale. I commissari d'esame saranno incentivati alla formazione con tre milioni di euro e si rende strutturale il percorso 4+2.
Il ministro Valditara definisce la riforma come "una svolta importante" che porterà a una scuola più centrata sulla persona dello studente. L'opposizione critica questa riforma, considerandola frammentata e priva di fondi.
Dal prossimo anno le prove scritte saranno solo un passo per il voto finale. La prova orale si terrà su quattro discipline scelte ogni anno dal ministro Valditara, assieme alla materia della seconda prova scritta. Questo significa che gli studenti dovranno selezionare solo quattro materie per la loro valutazione.
Il documento del colloquio con i commissari non sarà più necessario, ma si farà riferimento a una cartellina formativa per gli studenti con percorsi di formazione. Resta comunque il fatto che chi non parla durante la prova orale e non ha aperto bocca sarà bocciato.
Un'altra riforma importante riguarda l'introduzione della carta docente anche per i 190 precari con contratto annuale. I commissari d'esame saranno incentivati alla formazione con tre milioni di euro e si rende strutturale il percorso 4+2.
Il ministro Valditara definisce la riforma come "una svolta importante" che porterà a una scuola più centrata sulla persona dello studente. L'opposizione critica questa riforma, considerandola frammentata e priva di fondi.