Un'inchiesta lunga più di un anno, finalmente porta i primi risultati. Roberto Palumbo, il primo dell'ospedale Sant'Eugenio di Roma, è stato arrestato in flagranza di reato, accusato di corruzione. La polizia aveva intercettato una mazzetta da 3mila euro che Palumbo avrebbe consegnato all'imprenditore Maurizio Terra, che sospettano di aver indotto i pazienti a frequentare le cliniche private convenzionate con il Sistema sanitario Nazionale per servizi di dialisi.
Secondo quanto riferisce la polizia, Palumbo avrebbe ricevuto una tangente di 3mila euro in cambio di favori estesi ai pazienti. Ma l'indagine va ben più in profondo: si tratta di un caso che si inserisce in una rete di corruzione che coinvolge anche strutture del Sistema sanitario Nazionale e imprenditori privati.
Un esempio su tutti è il settore delle cliniche private convenzionate con l'Asl Roma 2, dell' cui territorio opera Palumbo. Queste strutture sono state individuate come luogo di destinazione dei pazienti "indotti" per ricevere trattamenti a caro prezzo. I malati sarebbero stati indirizzati verso queste strutture in cambio di "benefit", in un sistema che lega pubblico e privato in modo abusivo.
L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe De Falco, ha già individuato 12 indagati. Ma il caso Palumbo è solo una delle storie che si sono svolte all'interno di questa vasta inchiesta. La polizia continua a ricostruire movimenti, contatti e relazioni per capire se si tratta di un caso isolato o di un sistema rodato. Un esempio, dunque, della corruzione che infida ancora profondamente i nostri servizi pubblici.
Secondo quanto riferisce la polizia, Palumbo avrebbe ricevuto una tangente di 3mila euro in cambio di favori estesi ai pazienti. Ma l'indagine va ben più in profondo: si tratta di un caso che si inserisce in una rete di corruzione che coinvolge anche strutture del Sistema sanitario Nazionale e imprenditori privati.
Un esempio su tutti è il settore delle cliniche private convenzionate con l'Asl Roma 2, dell' cui territorio opera Palumbo. Queste strutture sono state individuate come luogo di destinazione dei pazienti "indotti" per ricevere trattamenti a caro prezzo. I malati sarebbero stati indirizzati verso queste strutture in cambio di "benefit", in un sistema che lega pubblico e privato in modo abusivo.
L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe De Falco, ha già individuato 12 indagati. Ma il caso Palumbo è solo una delle storie che si sono svolte all'interno di questa vasta inchiesta. La polizia continua a ricostruire movimenti, contatti e relazioni per capire se si tratta di un caso isolato o di un sistema rodato. Un esempio, dunque, della corruzione che infida ancora profondamente i nostri servizi pubblici.