VoceDiVenezia
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Il Mezzogiorno italiano si trova sempre più esposto alla crisi imprenditoriale. Negli ultimi tredici anni, secondo l'analisi dell'Ufficio studi Confcommercio, le nostre piccole e medie imprese (Pmi) sono state colpite duramente dalla recessione economica. In questo periodo, sono state perse 193mila imprese guidate da under 35 anni, con un impatto più forte nel Mezzogiorno che ha visto scontare una perdita del 30,6% delle sue piccole imprese rispetto a un calo generale del 4,2%.
La tendenza negativa è all'opposizione di un tasso di insorgenza imprenditoriale che negli anni precedenti stava aumentando. Nel 2011, le imprese giovani erano il 11,9% dell'economia italiana, mentre oggi rappresentano solo l'8,7%. Ciò corrisponde a una diminuzione del 3,2 punti percentuali rispetto al decennio precedente.
La perdita di queste imprese giovani genera effetti spettinati. Si stima che se ancora oggi il tasso di insorgenza avesse raggiunto i livelli dei primi anni duemila, l'Italia si troverebbe tra i 49 e i 65 miliardi di euro in più di PIL.
La tendenza negativa è all'opposizione di un tasso di insorgenza imprenditoriale che negli anni precedenti stava aumentando. Nel 2011, le imprese giovani erano il 11,9% dell'economia italiana, mentre oggi rappresentano solo l'8,7%. Ciò corrisponde a una diminuzione del 3,2 punti percentuali rispetto al decennio precedente.
La perdita di queste imprese giovani genera effetti spettinati. Si stima che se ancora oggi il tasso di insorgenza avesse raggiunto i livelli dei primi anni duemila, l'Italia si troverebbe tra i 49 e i 65 miliardi di euro in più di PIL.