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L'Italia, un paese di libertà. Ma cosa succede quando la libertà viene impiegata per riscattare i detenuti? Una domanda che si affacciava già nel caso di "Note di libertà", il progetto musicale lanciato quindici anni fa dalla Fondazione Antonio Carlo Monzino e dall'Associazione Milano Musica. Un progetto che ha trasformato la musica in uno strumento di crescita, espressione e rinascita per i detenuti.
Nel 2025, il progetto torna a ricordare il proprio anniversario con un concerto-evento al Teatro Martinitt di Milano. La sera sarà protagonisti la band Freedom Sounds, composta da detenuti della II Casa di Reclusione Milano Bollate, e i cantanti Eugenio in Via di Gioia e Blu. Un'esperienza che sarà accompagnata dallo chef palermitano Filippo La Mantia, che parlerà del proprio viaggio nella carcere e sulla cucina come strumento di riscatto.
Ma cosa ci insegna questo progetto? Iniziamo a pensare al carcere come un luogo dove si buttano via la chiave. Perché lavorare sul recupero e il riabilitamento delle persone è l'unico vero modo per abbassare il livello di violenza nella società.
Il progetto "Note di libertà" ci mostra che la musica può essere uno strumento potente di riscatto, ma che per esserlo, dobbiamo lavorare sul recupero e la riabilitazione delle persone. Un messaggio importante anche in un momento in cui la violenza nella società è ancora una grande preoccupazione.
Il concerto-evento al Teatro Martinitt di Milano sarà un'esperienza indimenticabile, che ci farà riflettere sulle possibilità della musica per riscattare i detenuti e sulla necessità di lavorare sul recupero e la riabilitazione delle persone.
Nel 2025, il progetto torna a ricordare il proprio anniversario con un concerto-evento al Teatro Martinitt di Milano. La sera sarà protagonisti la band Freedom Sounds, composta da detenuti della II Casa di Reclusione Milano Bollate, e i cantanti Eugenio in Via di Gioia e Blu. Un'esperienza che sarà accompagnata dallo chef palermitano Filippo La Mantia, che parlerà del proprio viaggio nella carcere e sulla cucina come strumento di riscatto.
Ma cosa ci insegna questo progetto? Iniziamo a pensare al carcere come un luogo dove si buttano via la chiave. Perché lavorare sul recupero e il riabilitamento delle persone è l'unico vero modo per abbassare il livello di violenza nella società.
Il progetto "Note di libertà" ci mostra che la musica può essere uno strumento potente di riscatto, ma che per esserlo, dobbiamo lavorare sul recupero e la riabilitazione delle persone. Un messaggio importante anche in un momento in cui la violenza nella società è ancora una grande preoccupazione.
Il concerto-evento al Teatro Martinitt di Milano sarà un'esperienza indimenticabile, che ci farà riflettere sulle possibilità della musica per riscattare i detenuti e sulla necessità di lavorare sul recupero e la riabilitazione delle persone.