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La conferenza di D'Orsi a Torino è stata annullata proprio nel momento in cui tutti erano pronti ad ascoltarlo. Il professo Angelo D'Orsi, storico e studioso di Antonio Gramsci, aveva organizzato una conferenza al Polo del '900 che avrebbe affrontato temi come la russofobia e la russofilia. Ma proprio in quel momento, il sindaco Lo Russo ha deciso di cancellare l'incontro.
Le perplessità sulla conferenza si erano già manifestate sui social da Carlo Calenda e Pina Picierno, ma forse è stato troppo tardi. Dopo la polemica che si è scatenata a sinistra, è emerso che la sede nazionale dell'Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (ANPPIA) aveva sconfessato l'iniziativa.
Il segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino, Paolo Ferrero, ha espresso durissimo disprezzo per il sindaco Lo Russo, accusandolo di riprodurre lo stesso fascismo che si replica in forme diverse. "I partigiani sono morti sulle montagne torinesi", dice Ferrero, "perché a Torino non vi potesse più essere un podestà che vieta una conferenza contro le discriminazioni e la russofobia".
Un segnale di distensione invece è venuto dal mondo liberale. Il professor Pier Franco Quaglieni del Centro Pannunzio ha offerto la parola al professore D'Orsi, sottolineando che il suo centro è una "libera agorà aperta a tutti i dissensi e a tutte le eresie".
Le perplessità sulla conferenza si erano già manifestate sui social da Carlo Calenda e Pina Picierno, ma forse è stato troppo tardi. Dopo la polemica che si è scatenata a sinistra, è emerso che la sede nazionale dell'Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (ANPPIA) aveva sconfessato l'iniziativa.
Il segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino, Paolo Ferrero, ha espresso durissimo disprezzo per il sindaco Lo Russo, accusandolo di riprodurre lo stesso fascismo che si replica in forme diverse. "I partigiani sono morti sulle montagne torinesi", dice Ferrero, "perché a Torino non vi potesse più essere un podestà che vieta una conferenza contro le discriminazioni e la russofobia".
Un segnale di distensione invece è venuto dal mondo liberale. Il professor Pier Franco Quaglieni del Centro Pannunzio ha offerto la parola al professore D'Orsi, sottolineando che il suo centro è una "libera agorà aperta a tutti i dissensi e a tutte le eresie".