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Se vuoi accarezzare un gatto, devi fare molta attenzione. Il contatto fisico con l'animale non deve mai essere forzato, ma piuttosto lasciare che il micio scelga di avvicinarsi a te.
Per questo è importante mantenere una calma e serenità durante la nostra interazione con il felino. Se il gatto si avvicina da solo, allora significa che ha deciso di fare amicizia con noi. Non ci siano movimenti troppo bruschi né gesti incomprensibili.
Non esistono indicazioni precise sulle zone del corpo che devono essere accarezzate, ma generalmente si può dire che le aree più gradite per i gatti sono sotto il mento, alle orecchie, lungo il dorso e sui fianchi. Se invece si cerca di toccare la pancia, le zampe o il collo del gatto, allora ci sarà sicuramente un rifiuto.
Un altro consiglio che possiamo ricavare da Andrea Mancino è quello di iniziare ad accarezzarlo con movimenti molto lenti e delicati. La mano va mossa accarezzando nel verso del pelo, con movimenti lenti e regolari. Se il gatto chiude gli occhi, fa le fusa o si rilassa, allora vuol dire che gli piace.
Il gatto può però essere timido o poco abituato al contatto, in questo caso pazienza e delicatezza sono fondamentali. Il primo passo è permettere a lui di osservarci da lontano, imparando a riconoscerci dalla voce, dai movimenti e dal nostro odore.
Per poi creare un ambiente sicuro dove il gatto possa sentirsi protetto, come una cuccia chiusa o uno spazio sopraelevato. Se dopo averci lasciato stare il felino decide di avvicinarsi, allora significa che si è sentito in grado di scegliere se accarezzarci o no.
Per questo è importante mantenere una calma e serenità durante la nostra interazione con il felino. Se il gatto si avvicina da solo, allora significa che ha deciso di fare amicizia con noi. Non ci siano movimenti troppo bruschi né gesti incomprensibili.
Non esistono indicazioni precise sulle zone del corpo che devono essere accarezzate, ma generalmente si può dire che le aree più gradite per i gatti sono sotto il mento, alle orecchie, lungo il dorso e sui fianchi. Se invece si cerca di toccare la pancia, le zampe o il collo del gatto, allora ci sarà sicuramente un rifiuto.
Un altro consiglio che possiamo ricavare da Andrea Mancino è quello di iniziare ad accarezzarlo con movimenti molto lenti e delicati. La mano va mossa accarezzando nel verso del pelo, con movimenti lenti e regolari. Se il gatto chiude gli occhi, fa le fusa o si rilassa, allora vuol dire che gli piace.
Il gatto può però essere timido o poco abituato al contatto, in questo caso pazienza e delicatezza sono fondamentali. Il primo passo è permettere a lui di osservarci da lontano, imparando a riconoscerci dalla voce, dai movimenti e dal nostro odore.
Per poi creare un ambiente sicuro dove il gatto possa sentirsi protetto, come una cuccia chiusa o uno spazio sopraelevato. Se dopo averci lasciato stare il felino decide di avvicinarsi, allora significa che si è sentito in grado di scegliere se accarezzarci o no.