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"Colloqui a Miami: un passo avanti verso la pace, ma ancora molto da fare". La delegazione ucraina guidata dal nuovo capo negoziatore Rustem Umerov si è incontrata con quella americana, che comprende il segretario di Stato Marco Rubio e l'inviato di Donald Trump Steve Witkoff. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato l'importanza del dialogo costruttivo durante i negoziati, che hanno avuto luogo a Miami.
Zelensky ha espresso gratitudine agli Stati Uniti, alla squadra di Trump e al presidente degli Stati Uniti personalmente per il tempo investito nella definizione dei passi per porre fine alla guerra. "Continueremo a lavorare - ha aggiunto - . Attendo con ansia di ricevere un rapporto completo dal nostro team durante un incontro personale", ha detto il leader di Kiev.
Secondo Rubio, i colloqui sono stati produttivi, ma c'è ancora lavoro da fare. Umerov li ha definiti "produttivi, un successo". Ma la situazione è complessa e ci sono molte questioni delicate da affrontare, come i territori e le garanzie sulla sicurezza.
Il presidente ucraino ha sottolineato l'importanza di salvaguardare gli interessi ucraini, garantire un dialogo sostanziale e procedere sui progressi compiuti a Ginevra. Rubio ha assicurato che Washington vuole "porre fine al conflitto e creare un meccanismo che consenta all'Ucraina di essere indipendente e sovrana, di non avere mai più un'altra guerra e di creare un'enorme prosperità per il suo popolo".
Ma dopo gli ucraini sono riusciti ad ottenere delle modifiche al piano in 28 punti, il Cremlino ha messo in dubbio la loro volontà di accettare i termini dell'accordo. Putin ha rilanciato sulle richieste di territori avvertendo che la Russia prenderà tutto ciò che rivendica pacificamente o con la forza.
Il dibattito sulla situazione diplomatica è entrato anche a gamba tesa, con l'invito del premier ungherese Viktor Orban a fare concessioni alla Russia. "La Russia manterrà il territorio negoziato in una conferenza di pace internazionale, e tutto ciò che si trova a ovest di quella linea costituirà il territorio dello Stato ucraino", ha detto Orban.
In sintesi, i colloqui a Miami sono stati un passo avanti verso la pace, ma ancora molto da fare per trovare una soluzione alla guerra in Ucraina.
Zelensky ha espresso gratitudine agli Stati Uniti, alla squadra di Trump e al presidente degli Stati Uniti personalmente per il tempo investito nella definizione dei passi per porre fine alla guerra. "Continueremo a lavorare - ha aggiunto - . Attendo con ansia di ricevere un rapporto completo dal nostro team durante un incontro personale", ha detto il leader di Kiev.
Secondo Rubio, i colloqui sono stati produttivi, ma c'è ancora lavoro da fare. Umerov li ha definiti "produttivi, un successo". Ma la situazione è complessa e ci sono molte questioni delicate da affrontare, come i territori e le garanzie sulla sicurezza.
Il presidente ucraino ha sottolineato l'importanza di salvaguardare gli interessi ucraini, garantire un dialogo sostanziale e procedere sui progressi compiuti a Ginevra. Rubio ha assicurato che Washington vuole "porre fine al conflitto e creare un meccanismo che consenta all'Ucraina di essere indipendente e sovrana, di non avere mai più un'altra guerra e di creare un'enorme prosperità per il suo popolo".
Ma dopo gli ucraini sono riusciti ad ottenere delle modifiche al piano in 28 punti, il Cremlino ha messo in dubbio la loro volontà di accettare i termini dell'accordo. Putin ha rilanciato sulle richieste di territori avvertendo che la Russia prenderà tutto ciò che rivendica pacificamente o con la forza.
Il dibattito sulla situazione diplomatica è entrato anche a gamba tesa, con l'invito del premier ungherese Viktor Orban a fare concessioni alla Russia. "La Russia manterrà il territorio negoziato in una conferenza di pace internazionale, e tutto ciò che si trova a ovest di quella linea costituirà il territorio dello Stato ucraino", ha detto Orban.
In sintesi, i colloqui a Miami sono stati un passo avanti verso la pace, ma ancora molto da fare per trovare una soluzione alla guerra in Ucraina.