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Il governo italiano ha raggiunto un importante traguardo nella sua strategia di adozione del cloud, con oltre il 380% di aumento delle amministrazioni centrali e locali che hanno aderito al Polo strategico nazionale. Questa crescita è stata possibile grazie ai contratti siglati da 3,6 miliardi di euro, che copriranno la gestione di documenti, software e altri servizi della Pubblica amministrazione fino al 2035.
La strategia nazionale cloud, voluta dal sottosegretario Alessio Butti, è un passo importante nella promessa di trasformazione dell'Italia dall'analogico al digitale. Significa accelerare una macchina burocratica storicamente farraginosa e rendere immediatamente accessibili documenti che ancora oggi restano incagliati tra cartelle e sportelli, a partire da quelli che incidono direttamente sulla vita dei cittadini, come i servizi di emergenza ospedalieri.
La crescita del mercato cloud in Italia è un indicatore della spinta del cambiamento. Nel 2025, il valore totale del mercato cloud sarà oltre 8 miliardi di euro, +20% rispetto al 2024. L'Italia è tra i pochi Paesi Ue ad avere scelto una strategia di cloud first, con il Polo strategico nazionale partecipato da Tim, Leonardo, Cdp Equity e Sogei.
Le entità coinvolte in questa crescita sono molteplici, con 211 amministrazioni centrali, 221 enti locali e 144 Asl e Aziende ospedaliere che hanno già migrato sul cloud nazionale. Il ministero del Lavoro e il ministero della Difesa sono tra le amministrazioni più strategiche che hanno portato i loro servizi in cloud.
Tuttavia, il tema più sensibile è quello della sovranità del dato. La Dichiarazione per la sovranità digitale europea, firmata il 19 novembre a Berlino, è un impegno per l'Unione ad agire in modo autonomo nel mondo digitale, regolando infrastrutture, dati e tecnologie secondo le proprie leggi, i propri valori e interessi di sicurezza.
La strategia nazionale cloud, voluta dal sottosegretario Alessio Butti, è un passo importante nella promessa di trasformazione dell'Italia dall'analogico al digitale. Significa accelerare una macchina burocratica storicamente farraginosa e rendere immediatamente accessibili documenti che ancora oggi restano incagliati tra cartelle e sportelli, a partire da quelli che incidono direttamente sulla vita dei cittadini, come i servizi di emergenza ospedalieri.
La crescita del mercato cloud in Italia è un indicatore della spinta del cambiamento. Nel 2025, il valore totale del mercato cloud sarà oltre 8 miliardi di euro, +20% rispetto al 2024. L'Italia è tra i pochi Paesi Ue ad avere scelto una strategia di cloud first, con il Polo strategico nazionale partecipato da Tim, Leonardo, Cdp Equity e Sogei.
Le entità coinvolte in questa crescita sono molteplici, con 211 amministrazioni centrali, 221 enti locali e 144 Asl e Aziende ospedaliere che hanno già migrato sul cloud nazionale. Il ministero del Lavoro e il ministero della Difesa sono tra le amministrazioni più strategiche che hanno portato i loro servizi in cloud.
Tuttavia, il tema più sensibile è quello della sovranità del dato. La Dichiarazione per la sovranità digitale europea, firmata il 19 novembre a Berlino, è un impegno per l'Unione ad agire in modo autonomo nel mondo digitale, regolando infrastrutture, dati e tecnologie secondo le proprie leggi, i propri valori e interessi di sicurezza.