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Un disegno di estorsione e manipolazione del mercato a danno del presidente della Lazio Claudio Lotito è stato scoperto dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma. Cinque persone sono state indagate per tentata estorsione, mentre altri cinque sono stati accusati in concorso. La vittima di queste minacce era il presidente della squadra che avrebbe dovuto cedere la Lazio, ma i sospetti si rivolgevano a lui stesso.
La procura di Roma ha stilato un decreto di perquisizione che raccoglie prove di una campagna di diffusione di notizie false e minacce ai danni del presidente della Lazio. Si tratta di un piano orchestrato per indurre Lotito a cedere il pacchetto azionario di controllo della società sportiva o, in altra ipotesi, a far deliberatamente retrocedere la squadra alla serie B per raccogliere il paracadute di 35 milioni di euro dello Stato.
Sono stati denunciati diversi episodi di estorsione. Si tratta ad esempio di una striscione esposta l'11 giugno da un appartamento in piazza del Parlamento, con la scritta 'Lotito libera la Lazio'. E c'è anche il caso della telefonata ricevuta il 17 luglio, in cui un uomo, pronunciando accento romano, minacciava Lotito di ucciderlo se non lo lasciasse andare via e se non abbandonasse la squadra.
Inoltre, è stata denunciata anche una guardia giurata che ha notato un uomo sotto l'abitazione di Lotito che attaccava adesivi con contenuto oltraggioso. Questi episodi sembrano essere parte di un disegno più ampio volto a diffondere notizie false e minacce al presidente della Lazio per indurlo a cedere il controllo della società sportiva.
La procura di Roma sta ancora indagando su questo caso, che potrebbe essere solo l'inizio di una campagna di estorsione e manipolazione del mercato contro i dirigenti della Lazio.
La procura di Roma ha stilato un decreto di perquisizione che raccoglie prove di una campagna di diffusione di notizie false e minacce ai danni del presidente della Lazio. Si tratta di un piano orchestrato per indurre Lotito a cedere il pacchetto azionario di controllo della società sportiva o, in altra ipotesi, a far deliberatamente retrocedere la squadra alla serie B per raccogliere il paracadute di 35 milioni di euro dello Stato.
Sono stati denunciati diversi episodi di estorsione. Si tratta ad esempio di una striscione esposta l'11 giugno da un appartamento in piazza del Parlamento, con la scritta 'Lotito libera la Lazio'. E c'è anche il caso della telefonata ricevuta il 17 luglio, in cui un uomo, pronunciando accento romano, minacciava Lotito di ucciderlo se non lo lasciasse andare via e se non abbandonasse la squadra.
Inoltre, è stata denunciata anche una guardia giurata che ha notato un uomo sotto l'abitazione di Lotito che attaccava adesivi con contenuto oltraggioso. Questi episodi sembrano essere parte di un disegno più ampio volto a diffondere notizie false e minacce al presidente della Lazio per indurlo a cedere il controllo della società sportiva.
La procura di Roma sta ancora indagando su questo caso, che potrebbe essere solo l'inizio di una campagna di estorsione e manipolazione del mercato contro i dirigenti della Lazio.