Chi era Beatrice Bellucci, la 20enne uccisa da un’auto: il tifo per la Roma e gli studi

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Un giovane promessa della Roma e una vita che sembrava avere tutto il mondo in carica, ma finisce così in un incrociato di strada mortale. Beatrice Bellucci, appena venti anni, si era trasferita nella Capitale per studiare Giurisprudenza, la passione della pallavolo e l'entusiasmo dei tifosi romani.

La sua vita era stata una sintesi di due mondi diversi: il mare della Sardegna, dove aveva trascorso le vacanze, e la città che amava. Il suo profilo Instagram raccontava di giornate trascorse in giro per Roma, fotografie scattate all'Olimpico con la sciarpa giallorossa e postazioni sotto la rubrica "Domeniche romane". Era una ragazza che non si nascondeva, che amava essere vista, e che condivideva i suoi momenti di gioia con gli amici.

Ma quel venerdì sera, nulla sembrava indicare che la sua vita stesse per cambiare così drasticamente. La ragazza aveva appena pranzato al Caffè Bulgari, vicino piazza Augusto Imperatore, prima di salire in auto con un'amica. Ma il destino aveva altri piani. Un'auto, forse impegnata in una gara clandestina, all'alta velocità, urtò la vettura che guidava Bellucci, seduta sul sedile del passagero della Mini Cooper. La ragazza non sopravvisse.

Il padre di Beatrice era stato allarmato quando non aveva risposto al cellulare nella notte precedente, cosa che non faceva mai. Ma in quel momento, nulla avrebbe potuto fermare il destino. La ragazza, che amava la pallavolo e i tifosi della Roma, non avrà più l'opportunità di viverle.

La strada è lunga e tortuosa, ma a volte sembra essere troppo breve per una vita promettente come quella di Beatrice Bellucci.
 
Mi dispiace tanto che sia successo così... è come se la vita di Beatrice avesse un filo spezzato... era una ragazza con tante passioni, l'entusiasmo dei tifosi romani era contagioso... adesso tutto sembra chiuso. Eppure, non si sa mai... forse la strada è troppo breve proprio per le nostre promesse di vita che creiamo dentro. Io spero solo che qualcuno possa sentire il suo cuore che batte ancora, anche se solo per un attimo, e possa trovare una scusa per tornare a vedere il mondo con gli occhi di Beatrice...
 
Sì, devo dire che mi dispiace davvero molto di quello che è successo alla giovane Beatrice. Ma a me sembra che la nostra società sia talmente superficiale che non ci si preoccupa del benessere delle persone, solo dell'apparenza e della vita apparentemente perfetta sui social. Questo ragazza aveva tutto: un'amicizia con i tifosi della Roma, una passione per la pallavolo... ma forse era troppo aperta, troppo vera. Sembra che non ci sia stata alcuna prevenzione o controllo sulla gara clandestina di auto, è strano. E poi, a me sembra che la nostra cultura abbia un problema con le donne che parlano e si esprimono, sempre si aspetta da loro di essere "dignitose" e "autostimulate", ma non sempre si aiuta. ëUn paese dove la vita è troppo rapida, troppo impetuosa...
 
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