ItaliaParla
Well-known member
Catania, un terribile sistema di truffe ai danni dello Stato. I carabinieri della Fontanarossa hanno scoperto che su 862 persone che ricevevano il reddito di cittadinanza, 389 non ne avevano diritto. Ecco i numeri: 191 sono pregiudicati, tre dei quali per reati di mafia, con un danno all'erario di circa tre milioni di euro.
La maggior parte dei beneficiari che non avevano diritto è stata individuata nel popoloso quartiere di Librino, zona Sud di Catania, dove la povertà e l'abuso sono comuni. Gli investigatori parlano di "irregolarità commesse dagli indebiti percettori con piena consapevolezza di voler 'ingannare' lo Stato italiano".
Questo fenomeno non è nuovo a Catania: i carabinieri hanno scoperto altri 250 falsi beneficiari nel corso dell'anno, con un danno erariale di circa un milione e 850 mila euro. Ecco come funzionava: le persone dichiaravano di essere l'unica componente del nucleo familiare, anche se in realtà c'erano già altri membri che lavoravano o che chiedevano il reddito. Questo consentiva loro di accaparrarsi una somma complessiva pari a euro 18.496,75.
Ma non è solo la truffa: ci sono anche persone agli arresti domiciliari e lavoratori "in nero", soprattutto in cantieri edili. E molti cittadini stranieri attestavano falsamente di essere residenti in Italia da più di dieci anni, requisito richiesto dalla legge per ottenere il beneficio.
I carabinieri hanno anche sequestrato 76 carte per riscuotere il reddito di cittadinanza, alcune delle quali trovate in possesso di mafiosi. È un sistema di truffe che deve essere fermato al più presto.
La maggior parte dei beneficiari che non avevano diritto è stata individuata nel popoloso quartiere di Librino, zona Sud di Catania, dove la povertà e l'abuso sono comuni. Gli investigatori parlano di "irregolarità commesse dagli indebiti percettori con piena consapevolezza di voler 'ingannare' lo Stato italiano".
Questo fenomeno non è nuovo a Catania: i carabinieri hanno scoperto altri 250 falsi beneficiari nel corso dell'anno, con un danno erariale di circa un milione e 850 mila euro. Ecco come funzionava: le persone dichiaravano di essere l'unica componente del nucleo familiare, anche se in realtà c'erano già altri membri che lavoravano o che chiedevano il reddito. Questo consentiva loro di accaparrarsi una somma complessiva pari a euro 18.496,75.
Ma non è solo la truffa: ci sono anche persone agli arresti domiciliari e lavoratori "in nero", soprattutto in cantieri edili. E molti cittadini stranieri attestavano falsamente di essere residenti in Italia da più di dieci anni, requisito richiesto dalla legge per ottenere il beneficio.
I carabinieri hanno anche sequestrato 76 carte per riscuotere il reddito di cittadinanza, alcune delle quali trovate in possesso di mafiosi. È un sistema di truffe che deve essere fermato al più presto.