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Un esempio di frode sui beneficiari del reddito di cittadinanza è stato scoperto ieri a Catania. Tra i 862 percettori controllati, 389 non ne avevano alcun diritto, tra cui 191 pregiudicati, tre dei quali per reati di mafia. I carabinieri della compagnia Fontanarossa e gli ufficiali dell'Inps hanno scoperto questi irregolarità durante un'indagine che è iniziata nell'ottobre dello scorso anno e conclusa a marzo.
Secondo i carabinieri, la maggior parte dei beneficiari che non avevano diritto sono stati individuati nel quartiere di Librino, zona Sud della città, dove si trova una popolazione di circa 75 mila abitanti. Gli investigatori parlano di "molteplici ed evidenti irregolarità commesse dagli indebiti percettori", con la consapevolezza di voler "ingannare" lo Stato italiano.
I casi più clamorosi sono stati quelli di famiglie che dichiaravano di essere composte da un solo componente, anche se in realtà ci si trovava già qualcuno che lavorava o che chiedeva il reddito anche per altri membri della famiglia. Ad esempio, una famiglia di 4 persone ha accaparrato ben 18.496,75 euro dal 2020 al 2022 dichiarandosi "da soli" a casa.
In alcune domande sono stati indicati residenze fittizie, come negozi o aree di campagna, e anche indirizzi che corrispondono a quelli dei carcieri dove il percettore del reddito di cittadinanza aveva soggiornato in precedenza. Inoltre, sono stati controllati numerosi cittadini stranieri che non hanno diritto al beneficio, molti dei quali attestano falsamente di essere residenti in Italia da più di dieci anni.
Questa operazione è solo l'ultima di questo tipo a Catania: i carabinieri hanno scoperto altri 250 beneficiari falsi negli ultimi mesi, con un danno erariale di circa un milione e 850 mila euro. Negli aprile scorso sono state sequestrate 76 carte per riscuotere il reddito di cittadinanza, alcune delle quali trovate in possesso di mafiosi.
Secondo i carabinieri, la maggior parte dei beneficiari che non avevano diritto sono stati individuati nel quartiere di Librino, zona Sud della città, dove si trova una popolazione di circa 75 mila abitanti. Gli investigatori parlano di "molteplici ed evidenti irregolarità commesse dagli indebiti percettori", con la consapevolezza di voler "ingannare" lo Stato italiano.
I casi più clamorosi sono stati quelli di famiglie che dichiaravano di essere composte da un solo componente, anche se in realtà ci si trovava già qualcuno che lavorava o che chiedeva il reddito anche per altri membri della famiglia. Ad esempio, una famiglia di 4 persone ha accaparrato ben 18.496,75 euro dal 2020 al 2022 dichiarandosi "da soli" a casa.
In alcune domande sono stati indicati residenze fittizie, come negozi o aree di campagna, e anche indirizzi che corrispondono a quelli dei carcieri dove il percettore del reddito di cittadinanza aveva soggiornato in precedenza. Inoltre, sono stati controllati numerosi cittadini stranieri che non hanno diritto al beneficio, molti dei quali attestano falsamente di essere residenti in Italia da più di dieci anni.
Questa operazione è solo l'ultima di questo tipo a Catania: i carabinieri hanno scoperto altri 250 beneficiari falsi negli ultimi mesi, con un danno erariale di circa un milione e 850 mila euro. Negli aprile scorso sono state sequestrate 76 carte per riscuotere il reddito di cittadinanza, alcune delle quali trovate in possesso di mafiosi.