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"Cagliari si prepara a celebrare la musica e l'arte di un icona della Sardegna. L'anno prossimo, in effetti, sarà possibile ammirare, presso il Palazzo di Città, gli Autoritratti e le belve feroci di Antonio Ligabue, uno degli artisti italiani più affascinanti. La mostra, organizzata dal Comune di Cagliari e dalla Fondazione di Sardegna, sarà l'opportunità per vedere, fino al 7 giugno 2026, sessanta opere d'arte, tra oli, disegni e autoritratti, che rappresentano la varietà della sua creatività.
L'artista sardo ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte italiana, con una pittura che è stata definita 'lingua diretta, senza mediazioni, allo sguardo e all'anima del pubblico'. I suoi lavori, infatti, parlano di una lingua universale, che arriva direttamente allo sguardo. Ecco perché ogni volta che le sue opere sono state esposte, ci si è fermati davanti ai colori accesi e alle fiere feroci, e hanno trovato in esse un frammento di verità.
La mostra seguirà una ripartizione cronologica con la narrazione delle diverse tappe dell'opera, che andranno da primo periodo (1927-1939) all'ultimo (1952-1962). Il percorso espositivo sarà curato da Francesco Negri e Francesca Villanti, con il contributo della Regione e della Fondazione di Sardegna. L'esposizione sarà un'opportunità per ammirare i suoi lavori più noti, come Circo all'aperto (1955-1956) o Leopardo nella foresta (1956-1957), Aratura (1944-1945) e Diligenza con castello (1957-1958).
L'arte di Ligabue porterà con sé tigri, paesaggi e autoritratti inquieti, che racconteranno una visione: quella di un uomo che ha saputo trasformare l'emarginazione in forza creativa, la solitudine in linguaggio universale. Sarà possibile ammirare le sue opere all'interno del Palazzo di Città, Musei Civici, fino al 7 giugno 2026."
L'artista sardo ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte italiana, con una pittura che è stata definita 'lingua diretta, senza mediazioni, allo sguardo e all'anima del pubblico'. I suoi lavori, infatti, parlano di una lingua universale, che arriva direttamente allo sguardo. Ecco perché ogni volta che le sue opere sono state esposte, ci si è fermati davanti ai colori accesi e alle fiere feroci, e hanno trovato in esse un frammento di verità.
La mostra seguirà una ripartizione cronologica con la narrazione delle diverse tappe dell'opera, che andranno da primo periodo (1927-1939) all'ultimo (1952-1962). Il percorso espositivo sarà curato da Francesco Negri e Francesca Villanti, con il contributo della Regione e della Fondazione di Sardegna. L'esposizione sarà un'opportunità per ammirare i suoi lavori più noti, come Circo all'aperto (1955-1956) o Leopardo nella foresta (1956-1957), Aratura (1944-1945) e Diligenza con castello (1957-1958).
L'arte di Ligabue porterà con sé tigri, paesaggi e autoritratti inquieti, che racconteranno una visione: quella di un uomo che ha saputo trasformare l'emarginazione in forza creativa, la solitudine in linguaggio universale. Sarà possibile ammirare le sue opere all'interno del Palazzo di Città, Musei Civici, fino al 7 giugno 2026."