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Bologna, anni '60. Fu l'epoca in cui il "magico vassoio" cambiò tutto nella ristorazione italiana. Negli anni '60, la cooperativa CAMST nacque grazie a 16 cuochi, camerieri e persone che volevano creare un nuovo modello di gestione della cucina. Iniziarono a vendere piatti da una banchina in stazione, ma presto si resero conto che doveva cambiare il sistema di servizio. Il problema era: i bicchieri mancavano! Quindi, prendevano le bottiglie di birra usate e le smerigliavano per farne dei bicchieri.
Il "magico vassoio" fu un'innovazione rivoluzionaria che cambiò la ristorazione italiana. La resistenza fu forte: molti camerieri si arrabbiarono, ma CAMST decise di adottare il nuovo sistema e di cambiare strada. Il primo locale a implementare il sistema fu il Bassotto Bruno a Bologna. Oggi, l'azienda conta 10.500 dipendenti a tempo indeterminato e opera in tutta Italia e all'estero con un fatturato di 612,5 milioni di euro.
CAMST è anche attiva nella ristorazione scolastica. "Ogni giorno serviamo 250.000 bambini", spiega il presidente Francesco Malaguti. L'azienda impiega 170 dietisti e nutrizionisti per gestire la complessità delle esigenze contemporanee. La pandemia ha accelerato la digitalizzazione dell'azienda, che ora è anche più sostenibile.
Nel 2018, un'iniziativa di CAMST per ridurre il consumo d'acqua nelle cucine attirò l'attenzione delle Nazioni Unite. L'invito a parlare all'ONU arrivò "in maniera rocambolesca". Malaguti ricorda che doveva raccontare un progetto che poteva essere preso da altre imprese.
L'azienda si è trasformata in società cooperativa Benefit nel 2023, inserendo nello statuto obiettivi di beneficio comune. Arrivò la certificazione B Corp a giugno 2025. La storia di CAMST continua a dimostrare che le soluzioni vanno inventate, ci sono i problemi, ma si affrontano e si risolvono.
L'innovazione continua a CAMST. L'azienda ha lanciato nuove soluzioni come la Bowl, un mix di cereali e verdure che ha avuto un successo strepitoso. Servizio ogni giorno all'anno alle 85 ristoranti self-service e bar, 41 centri cottura e oltre 1.600 gestizioni in tutta Italia. La responsabilità quotidiana è molto grande: "Avere la responsabilità di 10.000 famiglie è una cosa che non bisogna sentirsi addosso ogni momento", dice Malaguti.
E poi c'è il presidente, Francesco Malaguti, che mantiene un legame diretto con la realtà operativa e inizia la giornata presto. Una o due volte la settimana parte per un po' di allenamento. Malaguti conclude: "Un senso di inadeguatezza va sempre mantenuto perché ti spinge a fare sempre qualcosa di meglio, di diverso, a non accontentarsi, a non sentirsi mai arrivato".
Il "magico vassoio" fu un'innovazione rivoluzionaria che cambiò la ristorazione italiana. La resistenza fu forte: molti camerieri si arrabbiarono, ma CAMST decise di adottare il nuovo sistema e di cambiare strada. Il primo locale a implementare il sistema fu il Bassotto Bruno a Bologna. Oggi, l'azienda conta 10.500 dipendenti a tempo indeterminato e opera in tutta Italia e all'estero con un fatturato di 612,5 milioni di euro.
CAMST è anche attiva nella ristorazione scolastica. "Ogni giorno serviamo 250.000 bambini", spiega il presidente Francesco Malaguti. L'azienda impiega 170 dietisti e nutrizionisti per gestire la complessità delle esigenze contemporanee. La pandemia ha accelerato la digitalizzazione dell'azienda, che ora è anche più sostenibile.
Nel 2018, un'iniziativa di CAMST per ridurre il consumo d'acqua nelle cucine attirò l'attenzione delle Nazioni Unite. L'invito a parlare all'ONU arrivò "in maniera rocambolesca". Malaguti ricorda che doveva raccontare un progetto che poteva essere preso da altre imprese.
L'azienda si è trasformata in società cooperativa Benefit nel 2023, inserendo nello statuto obiettivi di beneficio comune. Arrivò la certificazione B Corp a giugno 2025. La storia di CAMST continua a dimostrare che le soluzioni vanno inventate, ci sono i problemi, ma si affrontano e si risolvono.
L'innovazione continua a CAMST. L'azienda ha lanciato nuove soluzioni come la Bowl, un mix di cereali e verdure che ha avuto un successo strepitoso. Servizio ogni giorno all'anno alle 85 ristoranti self-service e bar, 41 centri cottura e oltre 1.600 gestizioni in tutta Italia. La responsabilità quotidiana è molto grande: "Avere la responsabilità di 10.000 famiglie è una cosa che non bisogna sentirsi addosso ogni momento", dice Malaguti.
E poi c'è il presidente, Francesco Malaguti, che mantiene un legame diretto con la realtà operativa e inizia la giornata presto. Una o due volte la settimana parte per un po' di allenamento. Malaguti conclude: "Un senso di inadeguatezza va sempre mantenuto perché ti spinge a fare sempre qualcosa di meglio, di diverso, a non accontentarsi, a non sentirsi mai arrivato".