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"La qualità dell'aria è la nuova viltà. Nessuna metafora, solo una realtà scientifica: ogni giorno di ritardo nel ridurla costa vite umane. Queste parole hanno aperto una sessione molto attesa del Congresso Isde Italia 2025, che affronta le tre crisi planetarie: clima, inquinamento e perdita di biodiversità.
Il Progetto Nazionale "Salute e Inquinamento Atmosferico nelle Città Italiane" è uno degli strumenti più avanzati per valutare lo stato della qualità dell'aria nelle aree urbane italiane. Un intervento che offre un quadro chiaro e scientificamente fondato di come l'aria che respiriamo nelle città italiane rimanga lontana dagli standard di sicurezza fissati dall'Oms e anche dai nuovi limiti della Direttiva europea 2881/2024.
Napoli registra i dati peggiori di inquinamento dell'aria rispetto a tutto il resto dell'Italia, con particolarmente per i micidiali biossidi di azoto. Il 2025 registra un impazzallore 168 giorni oltre soglia! E' un dato che determina un eccesso di cittadini napoletani uccisi ogni giorno dall'inquinamento della sola aria non inferiore a 4,5 cittadini al giorno.
Il legame tra inquinamento e disuguaglianze è un altro punto chiave dell'analisi. Chi vive nelle aree più povere, in case meno efficienti, vicino a strade trafficate o zone industriali, è più esposto e paga il prezzo più alto in termini di salute.
Il danno alla salute da inquinamento dell'aria è un problema prevenibile, non un destino biologico. Nei confronti della polluzione atmosferica dobbiamo agire come contro i fumanti passivi di tabacco: le persone non scelgono l'aria che respirano. È una forma di esposizione involontaria che danneggia tutti, soprattutto chi ha meno voce.
È fondamentale superare l'approccio fatalista e agire sulle fonti. Ogni intervento sulla qualità dell'aria produce benefici immediati: meno infarti, meno ricoveri, meno assenze dal lavoro, meno costi sanitari.
Il Progetto Nazionale "Salute e Inquinamento Atmosferico nelle Città Italiane" è uno degli strumenti più avanzati per valutare lo stato della qualità dell'aria nelle aree urbane italiane. Un intervento che offre un quadro chiaro e scientificamente fondato di come l'aria che respiriamo nelle città italiane rimanga lontana dagli standard di sicurezza fissati dall'Oms e anche dai nuovi limiti della Direttiva europea 2881/2024.
Napoli registra i dati peggiori di inquinamento dell'aria rispetto a tutto il resto dell'Italia, con particolarmente per i micidiali biossidi di azoto. Il 2025 registra un impazzallore 168 giorni oltre soglia! E' un dato che determina un eccesso di cittadini napoletani uccisi ogni giorno dall'inquinamento della sola aria non inferiore a 4,5 cittadini al giorno.
Il legame tra inquinamento e disuguaglianze è un altro punto chiave dell'analisi. Chi vive nelle aree più povere, in case meno efficienti, vicino a strade trafficate o zone industriali, è più esposto e paga il prezzo più alto in termini di salute.
Il danno alla salute da inquinamento dell'aria è un problema prevenibile, non un destino biologico. Nei confronti della polluzione atmosferica dobbiamo agire come contro i fumanti passivi di tabacco: le persone non scelgono l'aria che respirano. È una forma di esposizione involontaria che danneggia tutti, soprattutto chi ha meno voce.
È fondamentale superare l'approccio fatalista e agire sulle fonti. Ogni intervento sulla qualità dell'aria produce benefici immediati: meno infarti, meno ricoveri, meno assenze dal lavoro, meno costi sanitari.