VociDalBelPaese
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Il blitz dell'ultimo minuto dell'Autorità Arera: gli ex commissari si alzano lo stipendio, con 70mila euro di aumento, "in via precauzionale" e senza alcuna garanzia per il futuro.
Un colpo di scena che lascia a bocca aperta la stagione politica in corso. Gli ex commissari dell'Autorità Arera, l'autorità indipendente che regola le reti di pubblica utilità, hanno deciso di aumentarsi lo stipendio. E questo aumento non è solo un piccolo bonus, ma una vera e propria variazione salariale, pari a 70mila euro.
Un' decisione che suscita più domande che risposte, in particolare sul modo in cui è stata raggiunta questa cifra così elevate. Il collegio uscente di Arera ha approvato la delibera con il presidente in carica Stefano Besseghini e i commissari Gianni Castelli, Andrea Guerrini, Stefano Saglia e Clara Poletti.
Le spiegazioni giustificative della delibera sono state date in un allegato al documento di fine novembre. Secondo il collegio, si tratta di un aumento "in via precauzionale" e "in attesa di ulteriori approfondimenti normativi", cioè nelle more del provvedimento che il governo deve mettere un freno all'inflazione retributiva dei top manager pubblici.
Non è chiaro quando arriveranno queste nuove linee guida, ma intanto gli ex commissari si sono già alzati lo stipendio. L'aumento delle indennità sarà spalmato sugli ultimi cinque mesi dell'anno, da agosto a dicembre 2025.
Un aumento che potrebbe essere visto come un preludio a una possibile rivalutazione del tetto retributivo dei manager pubblici, che la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale nel caso Brunetta. Il governo e il premier Giorgia Meloni hanno già espresso irritazione per una mossa ritenuta "inopportuna" di fronte all'opinione pubblica.
Ecco perché questo aumento è stato visto come un blitz dell'ultimo minuto, un preludio a una possibile guerra salariale tra i manager pubblici e il governo.
Un colpo di scena che lascia a bocca aperta la stagione politica in corso. Gli ex commissari dell'Autorità Arera, l'autorità indipendente che regola le reti di pubblica utilità, hanno deciso di aumentarsi lo stipendio. E questo aumento non è solo un piccolo bonus, ma una vera e propria variazione salariale, pari a 70mila euro.
Un' decisione che suscita più domande che risposte, in particolare sul modo in cui è stata raggiunta questa cifra così elevate. Il collegio uscente di Arera ha approvato la delibera con il presidente in carica Stefano Besseghini e i commissari Gianni Castelli, Andrea Guerrini, Stefano Saglia e Clara Poletti.
Le spiegazioni giustificative della delibera sono state date in un allegato al documento di fine novembre. Secondo il collegio, si tratta di un aumento "in via precauzionale" e "in attesa di ulteriori approfondimenti normativi", cioè nelle more del provvedimento che il governo deve mettere un freno all'inflazione retributiva dei top manager pubblici.
Non è chiaro quando arriveranno queste nuove linee guida, ma intanto gli ex commissari si sono già alzati lo stipendio. L'aumento delle indennità sarà spalmato sugli ultimi cinque mesi dell'anno, da agosto a dicembre 2025.
Un aumento che potrebbe essere visto come un preludio a una possibile rivalutazione del tetto retributivo dei manager pubblici, che la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale nel caso Brunetta. Il governo e il premier Giorgia Meloni hanno già espresso irritazione per una mossa ritenuta "inopportuna" di fronte all'opinione pubblica.
Ecco perché questo aumento è stato visto come un blitz dell'ultimo minuto, un preludio a una possibile guerra salariale tra i manager pubblici e il governo.