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Un esempio di corruzione politica e amministrativa nella Sicilia è emerso durante un'indagine dei carabinieri del Ros, che ha sequestrato 80 mila euro in contanti da una tenuta di San Michele di Ganzaria. I soldi erano nascosti in casseforti, in un mobile e in un armadio, mentre la metà era stata nascosta in altre aree della tenuta.
Il denaro è stato trovato durante una perquisizione effettuata nella residenza di Palermo e nel suo campetto. Sono stati arrestati 17 persone, tra cui l'ex presidente siciliano Totò Cuffaro, indagato per associazione a delinquere, corruzione e turbata libertà.
I carabinieri hanno rilevato che Cuffaro avrebbe gestito appalti e concorsi pubblici e avrebbe disposto le nomine dei vertici delle aziende sanitarie siciliane. L'ex presidente ha lasciato la carica di segretario nazionale della Dc dopo la notifica della richiesta di arresto.
La polizia ha scoperto che i denari trovati sono stati usati per influenzare la vita politica e amministrativa siciliana. I soldi sono stati utilizzati per comprare voti e influenzare le decisioni amministrative.
I coindagati, tra cui il parlamentare Saverio Romano, hanno risposto agli interrogatori preventivi davanti al gip. Vito Fazzino, membro della commissione aggiudicatrice, ha ricevuto la revocazione della richiesta di misura cautelare per il suo ruolo nella vicenda.
Ferdinando Aiello, consulente che avrebbe mediato tra l'impresa e l'azienda sanitaria, ha respinto ogni accusa. Sergio Mazzola, imprenditore, ha negato di essere stato sponsorizzato da Romano e ha sostenuto che il subappalto non sarebbe stato economicamente sostenibile per la sua ditta.
Marco Dammone, addetto commerciale della Dussmann, ha ridimensionato il suo ruolo nella società e ha negato di aver stretto accordi illeciti sull'appalto. Mauro Marchese, legale rappresentante della srl Euroservice, ha respinto le accuse.
La vicenda è ancora in corso e l'esito non è chiaro.
Il denaro è stato trovato durante una perquisizione effettuata nella residenza di Palermo e nel suo campetto. Sono stati arrestati 17 persone, tra cui l'ex presidente siciliano Totò Cuffaro, indagato per associazione a delinquere, corruzione e turbata libertà.
I carabinieri hanno rilevato che Cuffaro avrebbe gestito appalti e concorsi pubblici e avrebbe disposto le nomine dei vertici delle aziende sanitarie siciliane. L'ex presidente ha lasciato la carica di segretario nazionale della Dc dopo la notifica della richiesta di arresto.
La polizia ha scoperto che i denari trovati sono stati usati per influenzare la vita politica e amministrativa siciliana. I soldi sono stati utilizzati per comprare voti e influenzare le decisioni amministrative.
I coindagati, tra cui il parlamentare Saverio Romano, hanno risposto agli interrogatori preventivi davanti al gip. Vito Fazzino, membro della commissione aggiudicatrice, ha ricevuto la revocazione della richiesta di misura cautelare per il suo ruolo nella vicenda.
Ferdinando Aiello, consulente che avrebbe mediato tra l'impresa e l'azienda sanitaria, ha respinto ogni accusa. Sergio Mazzola, imprenditore, ha negato di essere stato sponsorizzato da Romano e ha sostenuto che il subappalto non sarebbe stato economicamente sostenibile per la sua ditta.
Marco Dammone, addetto commerciale della Dussmann, ha ridimensionato il suo ruolo nella società e ha negato di aver stretto accordi illeciti sull'appalto. Mauro Marchese, legale rappresentante della srl Euroservice, ha respinto le accuse.
La vicenda è ancora in corso e l'esito non è chiaro.