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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato una nuova campagna per richiedere aiuto all'Unione Europea, mettendo in discussione la possibilità di un lungo conflitto in Ucraina. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, nel suo nuovo libro "Finimondo", non esita a dire che Kiev non potrà riconquistare i territori caduti nelle mani del Cremlino e che il sacrificio più grande sarà quello di cedere terre per evitare una guerra sanguinosa.
La Commissione europea appare compatente nella sua posizione sull'aiuto finanziario all'Ucraina, ma la proposta di utilizzare gli asset russi congelati per finanziare la ricostruzione del paese rimane oggetto di valutazioni tecniche. La Russia mostra segni di difficoltà economiche, nonostante la propaganda della Piazza Rossa, e il gigante petrolifero Lukoil ha annunciato di vendere tutti i suoi asset esteri.
La guerra continua a farsi sentire in Ucraina, con le forze russe che hanno messo piede nella città strategica di Pokrovsk. Il Ministero della Difesa russo ha confermato che le unità della 2ª armata continuano a distruggere le formazioni ucraine accerchiate nell'area urbana.
La reazione diplomatica russa è assertiva, con il ministro degli Esteri Sergei Lavrov che ha assicurato che Mosca non ha alcuna intenzione di attaccare alcun paese membro della NATO o dell'Unione Europea. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha sottolineato che gli europei dovranno sborsare sempre più per sostenere l'Ucraina e che saranno Pechino e Nuova Delhi a decidere quanto l'offerta russa resti competitiva.
Zelensky ha ribadito che Kiev avrà bisogno del sostegno finanziario dell'Unione europea ancora per due o tre anni, sottolineando la necessità di un aiuto stabile nel tempo. La situazione in Ucraina sembra essere sempre più complessa e difficile da gestire, con entrambe le parti che cercano di superare gli ostacoli e raggiungere una soluzione pacifica.
La Commissione europea appare compatente nella sua posizione sull'aiuto finanziario all'Ucraina, ma la proposta di utilizzare gli asset russi congelati per finanziare la ricostruzione del paese rimane oggetto di valutazioni tecniche. La Russia mostra segni di difficoltà economiche, nonostante la propaganda della Piazza Rossa, e il gigante petrolifero Lukoil ha annunciato di vendere tutti i suoi asset esteri.
La guerra continua a farsi sentire in Ucraina, con le forze russe che hanno messo piede nella città strategica di Pokrovsk. Il Ministero della Difesa russo ha confermato che le unità della 2ª armata continuano a distruggere le formazioni ucraine accerchiate nell'area urbana.
La reazione diplomatica russa è assertiva, con il ministro degli Esteri Sergei Lavrov che ha assicurato che Mosca non ha alcuna intenzione di attaccare alcun paese membro della NATO o dell'Unione Europea. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha sottolineato che gli europei dovranno sborsare sempre più per sostenere l'Ucraina e che saranno Pechino e Nuova Delhi a decidere quanto l'offerta russa resti competitiva.
Zelensky ha ribadito che Kiev avrà bisogno del sostegno finanziario dell'Unione europea ancora per due o tre anni, sottolineando la necessità di un aiuto stabile nel tempo. La situazione in Ucraina sembra essere sempre più complessa e difficile da gestire, con entrambe le parti che cercano di superare gli ostacoli e raggiungere una soluzione pacifica.