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L'Italia si sta avvicinando al limite dell'uso quotidiano di strumenti di intelligenza artificiale. Secondo l'ultima rilevazione Adnkronos, usano regolarmente gli strumenti AI generativi come ChatGPT il 23% degli italiani, un aumento rispetto all'anno precedente. La percentuale di chi li usa frequentemente aumenta, ma cala la paura che l'intelligenza artificiale potrebbe sostituire i lavoratori.
L'ansia legata al lavoro è ancora alta, con il 53% dei rispondenti che temono di perdere il loro impiego a causa dell'AI. Tuttavia, cresce la domanda di regolazione e formazione: il 90% degli italiani chiede norme chiare sull'uso dell'intelligenza artificiale.
La trasparenza è un tema fondamentale nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Secondo Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Informazione e all'Editoria, è necessario introdurre reati come il "deepfake" per tutelare la trasparenza delle informazioni e garantire contenuti affidabili.
La Confindustria chiede invece di accelerare la trasformazione del potenziale dell'intelligenza artificiale in competitività. Alberto Tripi, special advisor per l'Intelligenza Artificiale di Confindustria, sostiene che le imprese italiane hanno capacità tecnologiche avanzate e mancano fiducia, non competenza.
L'Agid promuove i servizi digitali per tutti, mentre il senatore Brando Benifei sottolinea l'importanza dell'aiuto concreto ai cittadini attraverso l'utilizzo dell'intelligenza artificiale.
La strategia nazionale sul quantum e la pubblica amministrazione più digitale sono due obiettivi che mirano a creare un ecosistema tecnologico sicuro e competitivo. Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l'Innovazione, sostiene che è necessario accompagnare l'adozione dell'intelligenza artificiale con uno sviluppo coerente con le esigenze del Paese e gli obiettivi europei.
Secondo la rilevazione Adnkronos, l'Italia sta attraversando una fase storica in cui istituzioni, imprese e cittadini si trovano tutti nella stessa fase di trasformazione. È necessario creare un quadro che renda evidente come l'intelligenza artificiale sia un'opportunità comprensibile, sicura e accessibile.
L'ansia legata al lavoro è ancora alta, con il 53% dei rispondenti che temono di perdere il loro impiego a causa dell'AI. Tuttavia, cresce la domanda di regolazione e formazione: il 90% degli italiani chiede norme chiare sull'uso dell'intelligenza artificiale.
La trasparenza è un tema fondamentale nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Secondo Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Informazione e all'Editoria, è necessario introdurre reati come il "deepfake" per tutelare la trasparenza delle informazioni e garantire contenuti affidabili.
La Confindustria chiede invece di accelerare la trasformazione del potenziale dell'intelligenza artificiale in competitività. Alberto Tripi, special advisor per l'Intelligenza Artificiale di Confindustria, sostiene che le imprese italiane hanno capacità tecnologiche avanzate e mancano fiducia, non competenza.
L'Agid promuove i servizi digitali per tutti, mentre il senatore Brando Benifei sottolinea l'importanza dell'aiuto concreto ai cittadini attraverso l'utilizzo dell'intelligenza artificiale.
La strategia nazionale sul quantum e la pubblica amministrazione più digitale sono due obiettivi che mirano a creare un ecosistema tecnologico sicuro e competitivo. Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l'Innovazione, sostiene che è necessario accompagnare l'adozione dell'intelligenza artificiale con uno sviluppo coerente con le esigenze del Paese e gli obiettivi europei.
Secondo la rilevazione Adnkronos, l'Italia sta attraversando una fase storica in cui istituzioni, imprese e cittadini si trovano tutti nella stessa fase di trasformazione. È necessario creare un quadro che renda evidente come l'intelligenza artificiale sia un'opportunità comprensibile, sicura e accessibile.