ItaliaForumCore
Well-known member
L’acquisto online: la prudenza è l’unica difesa contro i falsi prodotti. La sanzione può essere pesante, mentre le piattaforme globali restano a lungo inattaccabili.
Un acquisto online sembra una routine di ogni giorno, ma quando si acquista un logo famoso a un prezzo troppo basso e senza alcuna garanzia, si apre la porta alla contraffazione. Due casi recenti hanno dimostrato che le autorità possono identificare i falsi prodotti e sanzionare gli acquirenti, ma spesso senza colpire i venditori.
Il Codice Penale disciplina il reato della contraffazione dei marchi con pene severe, ma è la legge amministrativa a punire l’acquirente finale se la merce acquistata manifesta segni di contraffazione. La sanzione può superare i 600 euro e comprende la sequestrazione del bene.
Ma chi è responsabile dei falsi prodotti? Il mercato globale funziona grazie a chi compra, non solo a chi produce. Le piattaforme globali, spesso senza controlli efficaci, diventano un terreno fertile per i falsi prodotti.
Secondo l'avvocato Roberto Signorile, "la responsabilizzazione del consumatore è l'unica arma immediatamente disponibile". Ma Signorile aggiunge che la legge amministrativa non mira a criminalizzare, ma a stabilire una prudenza minima per evitare di favorire il mercato del falso.
La prudenza è l’unica difesa per gli acquirenti. Basta domandarsi se il prodotto è offerto da un venditore credibile e se esistono recensioni affidabili, per poter evitarne la sanzione amministrativa. Ma "ciò che vediamo oggi è solo l’inizio", spiega Signorile, "le piattaforme globali stanno spingendo verso un modello di commercio iper-competitivo in cui ogni giorno entrano in scena migliaia di venditori nuovi".
I falsi prodotti sono sempre più diffusi e le autorità devono aumentare i controlli per fermare questo meccanismo. La responsabilizzazione del consumatore è solo un primo passo, ma non basta per fermare la contraffazione.
Un acquisto online sembra una routine di ogni giorno, ma quando si acquista un logo famoso a un prezzo troppo basso e senza alcuna garanzia, si apre la porta alla contraffazione. Due casi recenti hanno dimostrato che le autorità possono identificare i falsi prodotti e sanzionare gli acquirenti, ma spesso senza colpire i venditori.
Il Codice Penale disciplina il reato della contraffazione dei marchi con pene severe, ma è la legge amministrativa a punire l’acquirente finale se la merce acquistata manifesta segni di contraffazione. La sanzione può superare i 600 euro e comprende la sequestrazione del bene.
Ma chi è responsabile dei falsi prodotti? Il mercato globale funziona grazie a chi compra, non solo a chi produce. Le piattaforme globali, spesso senza controlli efficaci, diventano un terreno fertile per i falsi prodotti.
Secondo l'avvocato Roberto Signorile, "la responsabilizzazione del consumatore è l'unica arma immediatamente disponibile". Ma Signorile aggiunge che la legge amministrativa non mira a criminalizzare, ma a stabilire una prudenza minima per evitare di favorire il mercato del falso.
La prudenza è l’unica difesa per gli acquirenti. Basta domandarsi se il prodotto è offerto da un venditore credibile e se esistono recensioni affidabili, per poter evitarne la sanzione amministrativa. Ma "ciò che vediamo oggi è solo l’inizio", spiega Signorile, "le piattaforme globali stanno spingendo verso un modello di commercio iper-competitivo in cui ogni giorno entrano in scena migliaia di venditori nuovi".
I falsi prodotti sono sempre più diffusi e le autorità devono aumentare i controlli per fermare questo meccanismo. La responsabilizzazione del consumatore è solo un primo passo, ma non basta per fermare la contraffazione.