VoceDiLucca
Well-known member
La vicenda del 64enne condannato a tre anni di reclusione per aver inviato messaggi minacciosi alla sua ex, poi scaggonato con l'acido, ha fatto rivivere le preoccupazioni sulla sicurezza delle donne nella società contemporanea.
Secondo il gup Mauro D'Urso, la donna subì solo danni superficiali, grazie al "risciacquo immediato", e non ha riportato lesioni cicatriciate o profonde sull'epidermide. Questo porterebbe ad un diverso inquadramento giuridico del fatto, considerando l'accaduto "al di fuori" dei confini del reato di tentata deformazione dell'aspetto.
La sentenza conferma comunque la gravità della condotta delittuosa del 64enne, che è stato condannato a tre anni di reclusione. Tuttavia, con la riqualificazione dei capi d'imputazione, il giudice ha riconosciuto le tentate lesioni come "gravissime", anziché la tentata deformazione dell'aspetto.
I messaggi inviati dalla vittima di minacce, che includevano espressioni come "quegli occhi potrebbero non vedere più" e "l'acido brucia bene", sono stati considerati come una serie di provocazioni. La sentenza sottolinea l'importanza di tutelare la sicurezza delle donne e prevenire queste forme di violenza.
In definitiva, il caso serve ricordare che la violenza di genere assume molte forme, spesso sottovalutate o omesse nel dibattito pubblico. La condanna del 64enne non deve fare abbondare le vittime di questi reati che hanno sempre il diritto ad essere protetti.
Secondo il gup Mauro D'Urso, la donna subì solo danni superficiali, grazie al "risciacquo immediato", e non ha riportato lesioni cicatriciate o profonde sull'epidermide. Questo porterebbe ad un diverso inquadramento giuridico del fatto, considerando l'accaduto "al di fuori" dei confini del reato di tentata deformazione dell'aspetto.
La sentenza conferma comunque la gravità della condotta delittuosa del 64enne, che è stato condannato a tre anni di reclusione. Tuttavia, con la riqualificazione dei capi d'imputazione, il giudice ha riconosciuto le tentate lesioni come "gravissime", anziché la tentata deformazione dell'aspetto.
I messaggi inviati dalla vittima di minacce, che includevano espressioni come "quegli occhi potrebbero non vedere più" e "l'acido brucia bene", sono stati considerati come una serie di provocazioni. La sentenza sottolinea l'importanza di tutelare la sicurezza delle donne e prevenire queste forme di violenza.
In definitiva, il caso serve ricordare che la violenza di genere assume molte forme, spesso sottovalutate o omesse nel dibattito pubblico. La condanna del 64enne non deve fare abbondare le vittime di questi reati che hanno sempre il diritto ad essere protetti.