"La lezione" di Stefano Mordini è un thriller che ci porta dentro le terribili atmosfere dello stalking, che ci sembrava lontana, ma che in realtà è più presente del pensiamo. Il film tratto dal romanzo di Marco Franzoso racconta la storia di Matilda De Angelis, una brillante avvocatessa di Trieste che difese un professore universitario accusato di violenza sessuale, interpretato da Stefano Accorsi.
Ma presto la giovane donna inizia a sentire strani segnali, un senso di costante minaccia e il dubbio si insinua nella sua mente. Il regista Mordini volutamente rende labile il confine tra realtà e immaginazione, mostrando come le dinamiche dello stalking siano indefinite e pericolose, che possono insorgere anche in momenti di calma. Come spiegò Accorsi, "un manipolatore è abilissimo a farti credere quello che lui desidera che tu creda", e la vittima non può evitare di essere confusa.
Matilda entra in un loop che la confonde e non ha la lucidità per capire esattamente cosa stia succedendo nella sua vita. Anche se non vuole restare vittima del suo persecutore, il personaggio è intrappolato in una costruzione di verità che solo a ritroso riesce a comprendere. Come disse De Angelis, "noi capiamo la verità solo quando le cose sono andate all'estremo". Il film non ci fa svelare chi è il cattivo, ma ci mostra come la realtà sia più complessa e difficile da percepire per la vittima.
Un messaggio molto importante, dunque, di questo thriller che ci ricorda di essere sempre vigili e di non sottovalutare le dinamiche dello stalking.
Ma presto la giovane donna inizia a sentire strani segnali, un senso di costante minaccia e il dubbio si insinua nella sua mente. Il regista Mordini volutamente rende labile il confine tra realtà e immaginazione, mostrando come le dinamiche dello stalking siano indefinite e pericolose, che possono insorgere anche in momenti di calma. Come spiegò Accorsi, "un manipolatore è abilissimo a farti credere quello che lui desidera che tu creda", e la vittima non può evitare di essere confusa.
Matilda entra in un loop che la confonde e non ha la lucidità per capire esattamente cosa stia succedendo nella sua vita. Anche se non vuole restare vittima del suo persecutore, il personaggio è intrappolato in una costruzione di verità che solo a ritroso riesce a comprendere. Come disse De Angelis, "noi capiamo la verità solo quando le cose sono andate all'estremo". Il film non ci fa svelare chi è il cattivo, ma ci mostra come la realtà sia più complessa e difficile da percepire per la vittima.
Un messaggio molto importante, dunque, di questo thriller che ci ricorda di essere sempre vigili e di non sottovalutare le dinamiche dello stalking.