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Una mostra è stata montata a Palazzo Firenze, sede della Società Dante Alighieri, in Roma. È chiamata "Scene, voci, accenti, scritture: il teatro infinito di Andrea Camilleri" e dura fino al prossimo 9 novembre. Questa mostra racconta la vita dello scrittore siciliano Andrea Camilleri, nato a Caltanissetta, che è una figura molto amata in Italia.
La mostra esibisce lettere, fotografie, documenti originali, poesie e copioni della sua opera. È possibile vedere le sue prime foto in famiglia, la sua prima poesia, la sua giovinezza e l'inizio dell'attività teatrale a Roma. Camilleri era un grande amante del teatro e la sua vita è stata sempre sotto il segno di una teatralità particolarissima.
Il curatore della mostra, Giulio Ferroni, spiega che Camilleri è una persona che ha vissuto tutta la sua vita come un continuo rapporto con l'altro e quindi come un teatro. La mostra mette in evidenza anche l'importanza dei rapporti personali e delle amicizie con figure centrali della cultura del Novecento.
Una parte della mostra è dedicata all'attività di Camilleri per la Rai, con copioni e sceneggiature per radio e tv. Si passa poi alla narrativa, da "Il corso delle cose" pubblicato nel '78, all'invenzione di Montalbano, ed è esposto anche il glossario siciliano che lui ha redatto a mano.
Infine, la mostra conclude con una conversazione su Tiresia pronunciata nel 2018 nel Teatro Greco di Siracusa, un anno prima della morte di Camilleri. Questa conversazione è considerata il culmine della sua vita e riassume non solo tutta la sua vita ma anche tutto il senso del suo rapporto con la cultura.
La mostra "Scene, voci, accenti, scritture: il teatro infinito di Andrea Camilleri" è una ricognizione importante della sua opera e della sua vita. È un'opportunità per vedere come l'autore siciliano abbia visto il mondo e come la sua vita sia stata sempre segnata da un sentimento di teatralità.
La mostra esibisce lettere, fotografie, documenti originali, poesie e copioni della sua opera. È possibile vedere le sue prime foto in famiglia, la sua prima poesia, la sua giovinezza e l'inizio dell'attività teatrale a Roma. Camilleri era un grande amante del teatro e la sua vita è stata sempre sotto il segno di una teatralità particolarissima.
Il curatore della mostra, Giulio Ferroni, spiega che Camilleri è una persona che ha vissuto tutta la sua vita come un continuo rapporto con l'altro e quindi come un teatro. La mostra mette in evidenza anche l'importanza dei rapporti personali e delle amicizie con figure centrali della cultura del Novecento.
Una parte della mostra è dedicata all'attività di Camilleri per la Rai, con copioni e sceneggiature per radio e tv. Si passa poi alla narrativa, da "Il corso delle cose" pubblicato nel '78, all'invenzione di Montalbano, ed è esposto anche il glossario siciliano che lui ha redatto a mano.
Infine, la mostra conclude con una conversazione su Tiresia pronunciata nel 2018 nel Teatro Greco di Siracusa, un anno prima della morte di Camilleri. Questa conversazione è considerata il culmine della sua vita e riassume non solo tutta la sua vita ma anche tutto il senso del suo rapporto con la cultura.
La mostra "Scene, voci, accenti, scritture: il teatro infinito di Andrea Camilleri" è una ricognizione importante della sua opera e della sua vita. È un'opportunità per vedere come l'autore siciliano abbia visto il mondo e come la sua vita sia stata sempre segnata da un sentimento di teatralità.