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"A Milano si scatena la protesta di Paramount Italia: 35 dipendenti a rischio di licenziamento". I lavoratori della casa di produzione sono in crisi, dopo che l'azienda ha annunciato di aver aperto la procedura di licenziamento collettivo per 35 persone, un terzo dei oltre 110 dipendenti.
L'assemblea sindacale è andata contro il piano, votando un pacchetto di scioperi e denunciando la rigidità dell'azienda nelle trattative. "L'azienda si chiude", ha spiegato Paolo Zanetti, segretario generale Slc Cgil Milano.
Si tratta di una situazione delicata: 22 donne sono tra le persone per cui è stata aperta la procedura di licenziamento, compresa una persona in maternità. "L'azienda ha la certificazione della parità di genere e ha sempre perseguito gli obiettivi della responsabilità sociale", ma questo non è stato il caso in questa situazione.
"Queste persone sono categorie protette: persone con la 104, monoreddito, anzianità aziendale. L'azienda sta dimostrando veramente di non perseguire più l'obiettivo di avere una responsabilità sociale, ma soltanto dei obiettivi finanziari", ha spiegato Chiara Sandroni, Rsu Cgil.
Il prossimo incontro con l'azienda è previsto per lunedì 1 dicembre.
"Certo che sarà un momento difficile, ma non possiamo permetterci di cedere", ha sottolineato Paolo Zanetti. "Vogliamo ridurre gli esuberi, vogliamo gestire l'impatto di questi esuberi e l'azienda in questo momento non ci ascolta."
L'assemblea sindacale è andata contro il piano, votando un pacchetto di scioperi e denunciando la rigidità dell'azienda nelle trattative. "L'azienda si chiude", ha spiegato Paolo Zanetti, segretario generale Slc Cgil Milano.
Si tratta di una situazione delicata: 22 donne sono tra le persone per cui è stata aperta la procedura di licenziamento, compresa una persona in maternità. "L'azienda ha la certificazione della parità di genere e ha sempre perseguito gli obiettivi della responsabilità sociale", ma questo non è stato il caso in questa situazione.
"Queste persone sono categorie protette: persone con la 104, monoreddito, anzianità aziendale. L'azienda sta dimostrando veramente di non perseguire più l'obiettivo di avere una responsabilità sociale, ma soltanto dei obiettivi finanziari", ha spiegato Chiara Sandroni, Rsu Cgil.
Il prossimo incontro con l'azienda è previsto per lunedì 1 dicembre.
"Certo che sarà un momento difficile, ma non possiamo permetterci di cedere", ha sottolineato Paolo Zanetti. "Vogliamo ridurre gli esuberi, vogliamo gestire l'impatto di questi esuberi e l'azienda in questo momento non ci ascolta."