VoceDiLecce
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Gli Stati Uniti stanno considerando l'ingresso del Kazakistan agli Accordi di Abramo, un quadro diplomatico che dal 2020 regola la normalizzazione delle relazioni tra Israele e diversi Stati a maggioranza musulmana. L'amministrazione di Donald Trump ha scelto di legare l'annuncio ufficiale alla stabilità regionale e al ruolo degli Accordi di Abramo nella risoluzione del conflitto israelo-palestinese.
L'inviato speciale americano Steve Witkoff ha dichiarato che Washington intende ampliare la rete degli Accordi di Abramo oltre il Medio Oriente tradizionale, coinvolgendo Paesi che possano fungere da ponte tra mondi diversi. Il progetto di risoluzione per Gaza, presentato dagli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, autorizzerebbe un'amministrazione transitoria a istituire una Forza Internazionale di Stabilizzazione temporanea di circa 20 mila soldati.
L'annuncio arriva mentre si discute all'ONU del ruolo degli Accordi di Abramo nella stabilità regionale. Negli ultimi mesi, i rappresentanti di Israele e degli Stati firmatari hanno sottolineato come la normalizzazione dei rapporti diplomatici stia diventando una piattaforma di cooperazione economica e tecnologica, ma anche di influenza politica.
Il ritorno di Trump alla Casa Bianca ha riportato gli Accordi di Abramo al centro della sua agenda internazionale, trasformandoli in un simbolo di continuità rispetto alla sua prima amministrazione e in una leva per rinsaldare i rapporti con Israele e con i partner arabi moderati.
Tuttavia, la questione del significato politico di questa nuova adesione rimane aperta. Non è chiaro se l'accordo preveda forme di cooperazione militare, apertura di ambasciate o semplici dichiarazioni di principio. Il rischio è che gli Accordi si trasformino da strumento di pace a piattaforma di contenimento, con effetti imprevedibili sulle relazioni con Iran, Russia e Cina.
L'ONU osserva con prudenza, molti diplomatici sottolineano che, pur favorendo la stabilità tra Israele e alcuni Paesi musulmani, gli Accordi di Abramo non hanno finora prodotto progressi significativi sul fronte palestinese.
L'inviato speciale americano Steve Witkoff ha dichiarato che Washington intende ampliare la rete degli Accordi di Abramo oltre il Medio Oriente tradizionale, coinvolgendo Paesi che possano fungere da ponte tra mondi diversi. Il progetto di risoluzione per Gaza, presentato dagli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, autorizzerebbe un'amministrazione transitoria a istituire una Forza Internazionale di Stabilizzazione temporanea di circa 20 mila soldati.
L'annuncio arriva mentre si discute all'ONU del ruolo degli Accordi di Abramo nella stabilità regionale. Negli ultimi mesi, i rappresentanti di Israele e degli Stati firmatari hanno sottolineato come la normalizzazione dei rapporti diplomatici stia diventando una piattaforma di cooperazione economica e tecnologica, ma anche di influenza politica.
Il ritorno di Trump alla Casa Bianca ha riportato gli Accordi di Abramo al centro della sua agenda internazionale, trasformandoli in un simbolo di continuità rispetto alla sua prima amministrazione e in una leva per rinsaldare i rapporti con Israele e con i partner arabi moderati.
Tuttavia, la questione del significato politico di questa nuova adesione rimane aperta. Non è chiaro se l'accordo preveda forme di cooperazione militare, apertura di ambasciate o semplici dichiarazioni di principio. Il rischio è che gli Accordi si trasformino da strumento di pace a piattaforma di contenimento, con effetti imprevedibili sulle relazioni con Iran, Russia e Cina.
L'ONU osserva con prudenza, molti diplomatici sottolineano che, pur favorendo la stabilità tra Israele e alcuni Paesi musulmani, gli Accordi di Abramo non hanno finora prodotto progressi significativi sul fronte palestinese.