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Gli ultimi vent'anni hanno visto un radicale cambiamento nel panorama delle Autostrade del Mare, che hanno trasformato il sistema logistico italiano in una delle principali leve strategiche di competitività nazionale. Questi collegamenti marittimi sono diventati fondamentali per ridurre l'impatto ambientale e migliorare la mobilità delle merci, oltre a sostenere il posizionamento dell'Italia nei mercati globali.
L'Italia si è confermata tra i protagonisti europei della Blue Economy, contribuendo con l'11,1% al valore aggiunto complessivo dell'Unione Europea e con l'11,5% all'occupazione del settore. Nel 2024, oltre la metà delle merci importate e circa il 40% delle merci esportate hanno viaggiato via mare.
Le Autostrade del Mare sono cresciute grazie alle imprese armatoriali italiane che hanno raddoppiato l'offerta di trasporto. Il numero di collegamenti è aumentato, passando da 202 viaggi settimanali nel 2004 a 291 nel 2024. Le tratte internazionali sono cresciute del 163%. La consistenza della flotta ha aumentato il proprio volume del 111% fra il 2004 e il 2024.
Il quadro normativo è stato fondamentale per la loro crescita, con l'Unione Europea che ha introdotto le Autostrade del Mare nella normativa europea. Il Regolamento n. 1315/2013 ha consolidato le AdM come parte integrante della Rete Trans-Europea dei Trasporti (TEN-T).
La ricostruzione dei vent'anni delle AdM si è basata sulla raccolta di testimonianze dirette, che hanno evidenziato le complessità attuali, come il rischio di nuove restrizioni all'interscambio commerciale legate alle instabilità internazionali e l'aumento dei costi operativi per le imprese armatoriali dovuti al meccanismo di contenimento delle emissioni.
Le sfide indicate dagli armatori per i prossimi vent'anni includono sostenere la competitività delle flotte italiane, ammodernare la rete portuale e rendere più efficienti le procedure operative. I vertici delle associazioni degli armatori italiani hanno evidenziato il ruolo strategico che le Autostrade del Mare rivestono nel sistema logistico nazionale.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha dichiarato: "Le Autostrade del Mare rappresentano oggi uno dei pilastri della presenza italiana nel Mediterraneo. In questi vent'anni il loro sviluppo ha sostenuto l'export, modernizzato la logistica e rafforzato la competitività del nostro sistema produttivo".
Davide Bordoni, Amministratore unico di RAM S.p.A., Logistica-Infrastrutture-Trasporti, ha affermato: "Venti anni di Autostrade del Mare e venti anni della RAM. La storia delle AdM è stata messa in campo con una forte intenzionalità politica. Il Rapporto Censis mette in luce l'evoluzione di un progetto che ha cambiato il modo di concepire la mobilità e la logistica nel nostro Paese".
Il Presidente del Censis, Giuseppe De Rita, ha affermato: "Quella delle Autostrade del Mare è una storia di successo tutta italiana. Sono stati perseguiti e raggiunti obiettivi di rilevanza non solo nazionale, ma anche europea".
L'Italia si è confermata tra i protagonisti europei della Blue Economy, contribuendo con l'11,1% al valore aggiunto complessivo dell'Unione Europea e con l'11,5% all'occupazione del settore. Nel 2024, oltre la metà delle merci importate e circa il 40% delle merci esportate hanno viaggiato via mare.
Le Autostrade del Mare sono cresciute grazie alle imprese armatoriali italiane che hanno raddoppiato l'offerta di trasporto. Il numero di collegamenti è aumentato, passando da 202 viaggi settimanali nel 2004 a 291 nel 2024. Le tratte internazionali sono cresciute del 163%. La consistenza della flotta ha aumentato il proprio volume del 111% fra il 2004 e il 2024.
Il quadro normativo è stato fondamentale per la loro crescita, con l'Unione Europea che ha introdotto le Autostrade del Mare nella normativa europea. Il Regolamento n. 1315/2013 ha consolidato le AdM come parte integrante della Rete Trans-Europea dei Trasporti (TEN-T).
La ricostruzione dei vent'anni delle AdM si è basata sulla raccolta di testimonianze dirette, che hanno evidenziato le complessità attuali, come il rischio di nuove restrizioni all'interscambio commerciale legate alle instabilità internazionali e l'aumento dei costi operativi per le imprese armatoriali dovuti al meccanismo di contenimento delle emissioni.
Le sfide indicate dagli armatori per i prossimi vent'anni includono sostenere la competitività delle flotte italiane, ammodernare la rete portuale e rendere più efficienti le procedure operative. I vertici delle associazioni degli armatori italiani hanno evidenziato il ruolo strategico che le Autostrade del Mare rivestono nel sistema logistico nazionale.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha dichiarato: "Le Autostrade del Mare rappresentano oggi uno dei pilastri della presenza italiana nel Mediterraneo. In questi vent'anni il loro sviluppo ha sostenuto l'export, modernizzato la logistica e rafforzato la competitività del nostro sistema produttivo".
Davide Bordoni, Amministratore unico di RAM S.p.A., Logistica-Infrastrutture-Trasporti, ha affermato: "Venti anni di Autostrade del Mare e venti anni della RAM. La storia delle AdM è stata messa in campo con una forte intenzionalità politica. Il Rapporto Censis mette in luce l'evoluzione di un progetto che ha cambiato il modo di concepire la mobilità e la logistica nel nostro Paese".
Il Presidente del Censis, Giuseppe De Rita, ha affermato: "Quella delle Autostrade del Mare è una storia di successo tutta italiana. Sono stati perseguiti e raggiunti obiettivi di rilevanza non solo nazionale, ma anche europea".