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Il governo italiano ha introdotto una nuova norma che prevede di aumentare la tassa sulla cedolare secca per le brevi locazioni. La misura, che rischia di portare un conto salato per i proprietari e gli affittuari, è stata modificata dopo le proteste di Forza Italia.
La norma prevede di aumentare l'aliquota dalla attuale 21% al 26%, ma solo se si utilizzano piattaforme di intermediari immobiliari o portali. In caso contrario, la tassa rimane al 21%.
L'associazione Aigab, che rappresenta oltre 800 operatori del settore, ha definito la misura come "inutile" e una "patrimoniale mascherata". La Ragioneria generale dello Stato prevede che il 90% degli immobili assoggettati alla cedolare secca continuino a utilizzare piattaforme per esigenze di semplificazione e rapidità delle transazioni.
La misura potrebbe avere un impatto negativo sul mercato immobiliare, poiché molti proprietari potrebbero scegliere di lasciare gli immobili vuoti. Il governo difende la misura come passo per "riequilibrare" il mercato e riportare sul lungo periodo le case oggi destinate al turismo.
Il presidente di Aigab, Marco Celani, ha spiegato che l'aumento della tassa può avere un impatto negativo sui proprietari, poiché loro hanno già molti costi da sopportare, come commissioni alle piattaforme e tasse. "Con una fiscalità così aggressiva, molti rinunceranno del tutto", ha detto Celani.
La misura potrebbe anche avere un impatto negativo sul turismo e sul consumo nei quartieri. Secondo l'associazione Aigab, il governo non conosce la materia o è in malafede nel proporre una misura così aggressiva.
In sintesi, la nuova norma prevede di aumentare la tassa sulla cedolare secca per le brevi locazioni, ma solo se si utilizzano piattaforme di intermediari immobiliari o portali. L'associazione Aigab ha definito la misura come "inutile" e una "patrimoniale mascherata", mentre il governo difende la misura come passo per "riequilibrare" il mercato.
La norma prevede di aumentare l'aliquota dalla attuale 21% al 26%, ma solo se si utilizzano piattaforme di intermediari immobiliari o portali. In caso contrario, la tassa rimane al 21%.
L'associazione Aigab, che rappresenta oltre 800 operatori del settore, ha definito la misura come "inutile" e una "patrimoniale mascherata". La Ragioneria generale dello Stato prevede che il 90% degli immobili assoggettati alla cedolare secca continuino a utilizzare piattaforme per esigenze di semplificazione e rapidità delle transazioni.
La misura potrebbe avere un impatto negativo sul mercato immobiliare, poiché molti proprietari potrebbero scegliere di lasciare gli immobili vuoti. Il governo difende la misura come passo per "riequilibrare" il mercato e riportare sul lungo periodo le case oggi destinate al turismo.
Il presidente di Aigab, Marco Celani, ha spiegato che l'aumento della tassa può avere un impatto negativo sui proprietari, poiché loro hanno già molti costi da sopportare, come commissioni alle piattaforme e tasse. "Con una fiscalità così aggressiva, molti rinunceranno del tutto", ha detto Celani.
La misura potrebbe anche avere un impatto negativo sul turismo e sul consumo nei quartieri. Secondo l'associazione Aigab, il governo non conosce la materia o è in malafede nel proporre una misura così aggressiva.
In sintesi, la nuova norma prevede di aumentare la tassa sulla cedolare secca per le brevi locazioni, ma solo se si utilizzano piattaforme di intermediari immobiliari o portali. L'associazione Aigab ha definito la misura come "inutile" e una "patrimoniale mascherata", mentre il governo difende la misura come passo per "riequilibrare" il mercato.