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Un accordo che segna la fine dell'ambizione di costruire un polo beauty interno da parte del gruppo Kering. Il colosso francese, infatti, vende la sua divisione beauty, compresa la maison di profumi Creed, e cede licenze esclusive per 50 anni alla L'Oréal. Questo accordo è stato raggiunto dopo una serie di indiscrezioni sulla strategia del gruppo. La partnership tra Kering e L'Oréal segna un passo decisivo per il Gruppo francese, che mira a accelerare lo sviluppo delle fragranze e dei cosmetici delle sue principali Maison.
La cessione della divisione beauty è valutata in 4 miliardi di euro, interamente in contanti. Ma la partnership non si ferma qui. L'Oréal riceverà anche licenze esclusive per creare, sviluppare e distribuire fragranze e prodotti beauty dei marchi Gucci, Bottega Veneta e Balenciaga. Questa partnership rappresenta un cambio di rotta importante per Kering, che è stata costretta a rivedere la sua strategia di affiliazione con i marchi e a investire più in modo interno.
La mossa arriva nel momento più delicato per il gruppo, che sta perdendo terreno sui rivali. Il debito del Gruppo francese è aumentato del 24% fino a 10,5 miliardi di euro alla fine del 2024. Luca de Meo, l'amministratore delegato, ha indicato come priorità la riduzione del debito e dei costi.
Ma non solo il settore della bellezza si trova in una situazione difficile. In Italia i lavoratori del gruppo Kering si sono mobilitati per lo smart working, lamentando un peggioramento delle condizioni contrattuali e della tutela dei diritti. Domani, martedì 21 ottobre, i lavoratori delle aziende Gucci, Balenciaga, Yves Saint Laurent, Alexander McQueen, Ginori 1735, Bottega Veneta, Kering Italia si fermeranno per le prime quattro ore dell'orario di lavoro, in una protesta contro "una chiusura preconcetta al dialogo".
				
			La cessione della divisione beauty è valutata in 4 miliardi di euro, interamente in contanti. Ma la partnership non si ferma qui. L'Oréal riceverà anche licenze esclusive per creare, sviluppare e distribuire fragranze e prodotti beauty dei marchi Gucci, Bottega Veneta e Balenciaga. Questa partnership rappresenta un cambio di rotta importante per Kering, che è stata costretta a rivedere la sua strategia di affiliazione con i marchi e a investire più in modo interno.
La mossa arriva nel momento più delicato per il gruppo, che sta perdendo terreno sui rivali. Il debito del Gruppo francese è aumentato del 24% fino a 10,5 miliardi di euro alla fine del 2024. Luca de Meo, l'amministratore delegato, ha indicato come priorità la riduzione del debito e dei costi.
Ma non solo il settore della bellezza si trova in una situazione difficile. In Italia i lavoratori del gruppo Kering si sono mobilitati per lo smart working, lamentando un peggioramento delle condizioni contrattuali e della tutela dei diritti. Domani, martedì 21 ottobre, i lavoratori delle aziende Gucci, Balenciaga, Yves Saint Laurent, Alexander McQueen, Ginori 1735, Bottega Veneta, Kering Italia si fermeranno per le prime quattro ore dell'orario di lavoro, in una protesta contro "una chiusura preconcetta al dialogo".
 
				 Sembra che sia finita l'avventura francese..."
 Sembra che sia finita l'avventura francese..." 
 Quindi il Gruppo francese Kering cede la sua divisione beauty e vende anche i marchi Gucci e Balenciaga. Una mossa che sembra essere stata necessaria, ma non so se sia una scelta troppo radicale. Il prezzo di 4 miliardi di euro per tutto il Gruppo è molto alto...
 Quindi il Gruppo francese Kering cede la sua divisione beauty e vende anche i marchi Gucci e Balenciaga. Una mossa che sembra essere stata necessaria, ma non so se sia una scelta troppo radicale. Il prezzo di 4 miliardi di euro per tutto il Gruppo è molto alto... 

 Non ricordo più se avevo detto che Kering avrebbe dovuto investire di più in modo interno per non essere costretti a cedere il potere a L'Oréal...
 Non ricordo più se avevo detto che Kering avrebbe dovuto investire di più in modo interno per non essere costretti a cedere il potere a L'Oréal... 

 , mi sto facendo una risata a monte di questi 4 miliardi di euro che Kering sta vendendo! Quante bellezza, quanta eleganza, quanta creatività... vende tutto questo per un po' di soldi? Non capisco. La mia casa è di Gucci, la mia vita è di Bottega Veneta
, mi sto facendo una risata a monte di questi 4 miliardi di euro che Kering sta vendendo! Quante bellezza, quanta eleganza, quanta creatività... vende tutto questo per un po' di soldi? Non capisco. La mia casa è di Gucci, la mia vita è di Bottega Veneta  , ma non credo che sia giusto che una società come L'Oréal, che soffre di problemi di fiducia con i clienti e che ha avuto scaramuccie con il pubblico, si impossessi della bellezza italiana. E poi, cosa ci fanno Gucci e Balenciaga in questa partnership? Sono marchi di alta moda, non di profumi e cosmetici! È come se stessimo vendendo la nostra anima per un po' di denaro
, ma non credo che sia giusto che una società come L'Oréal, che soffre di problemi di fiducia con i clienti e che ha avuto scaramuccie con il pubblico, si impossessi della bellezza italiana. E poi, cosa ci fanno Gucci e Balenciaga in questa partnership? Sono marchi di alta moda, non di profumi e cosmetici! È come se stessimo vendendo la nostra anima per un po' di denaro  . Io credo che i lavoratori del gruppo Kering hanno ragione, lo smart working è il futuro, ma non dobbiamo farlo a rischio di tutto
. Io credo che i lavoratori del gruppo Kering hanno ragione, lo smart working è il futuro, ma non dobbiamo farlo a rischio di tutto  . La protesta domani sarà una bella manifestazione, spero che venga seguita da un cambiamento reale. E Kering? Bene, se vuole vendere la sua anima, va bene per me
. La protesta domani sarà una bella manifestazione, spero che venga seguita da un cambiamento reale. E Kering? Bene, se vuole vendere la sua anima, va bene per me  .
. Sembra che la bellezza sia stata ceduta ai francesi e adesso Kering si trova a cambiare rotta. È un po' come se avessimo venduto la nostra cucina italiana per poter comprare quella francese, no?
 Sembra che la bellezza sia stata ceduta ai francesi e adesso Kering si trova a cambiare rotta. È un po' come se avessimo venduto la nostra cucina italiana per poter comprare quella francese, no?  . Una volta più abbiamo visto la sfuriata delle ballette finanziarie. Il gruppo Kering si è trovato con le mani nude e aveva solo due scelte: vendere o morire. E adesso, con 4 miliardi di euro, si sente di nuovo forte? Noooo... sarà sempre la stessa storia. Un accordo che segna il declino della sua bellezza intera
. Una volta più abbiamo visto la sfuriata delle ballette finanziarie. Il gruppo Kering si è trovato con le mani nude e aveva solo due scelte: vendere o morire. E adesso, con 4 miliardi di euro, si sente di nuovo forte? Noooo... sarà sempre la stessa storia. Un accordo che segna il declino della sua bellezza intera  .
. . Se non si affrontano le questioni economiche e sociali, come sperano di fare con la partnership con L'Oréal? Sarà solo un po' più veloce nel morire
. Se non si affrontano le questioni economiche e sociali, come sperano di fare con la partnership con L'Oréal? Sarà solo un po' più veloce nel morire  . E chi dice che anche questa partnership sia una buona idea? Solo per rassicurare i creditori...
. E chi dice che anche questa partnership sia una buona idea? Solo per rassicurare i creditori...  In ogni caso, spero che tutto si risolva bene per tutti.
 In ogni caso, spero che tutto si risolva bene per tutti. . Speriamo che Kering non si senta troppo male e possa continuare a fare bello anche senza la sua divisione beauty. Ma in serio, 4 miliardi di euro per lasciare tutto? È come se avessimo comprato un castello a Firenze e lo vendessimo solo per andarci a bere un caffè
. Speriamo che Kering non si senta troppo male e possa continuare a fare bello anche senza la sua divisione beauty. Ma in serio, 4 miliardi di euro per lasciare tutto? È come se avessimo comprato un castello a Firenze e lo vendessimo solo per andarci a bere un caffè  . E poi c'è il fatto che i lavoratori si sono mobilitati per lo smart working... sì, perché non è meglio avere tempo libero per fare le pazzate su Instagram?
. E poi c'è il fatto che i lavoratori si sono mobilitati per lo smart working... sì, perché non è meglio avere tempo libero per fare le pazzate su Instagram? 
