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La fine del Jazz Club di piazza Valdo Fusi è una storia che riporta a mente le carte bollate e la mancanza di trasparenza. Un'idea nata nel 2009 con l'obiettivo di creare uno spazio dedicato al jazz, un luogo dove poter assistere concerti di alta qualità.
Tuttavia, già all'inizio ci furono i primi dubbi sulla gestione del locale. La società Jct srl, che aveva assunto il compito di gestire il cibo e le bevande nel club, non contribuiva alle spese e al canone d'affitto del fabbricato di proprietà del Comune. Questo scagnozzo ha portato all'esecuzione dell'immobile e alla chiusura del locale.
Ma la storia non finisce qui. La gestione del club è stata affidata a terzi, con un nuovo presidente che si è rivelato essere una persona completamente estranea al mondo del jazz. Le porte del locale sono state forzate, e le attività sono riprese come se nulla fosse accaduto.
La Procura di Torino ha indagato sull'esercizio arbitrario delle ragioni dell'amministratore della Jct srl, che è stato accusato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. Ma la vera questione rimane: chi è il responsabile di questo disastro? È il Comune, che non ha controllato bene la gestione del locale, o è l'associazione Jazz Club Torino Aps, che non ha fatto abbastanza per proteggere i propri interessi?
La storia del Jazz Club di piazza Valdo Fusi è una lezione sul potere e sulla corruzione. È un ricordo che dobbiamo fare, per evitare che si ripeta.
Tuttavia, già all'inizio ci furono i primi dubbi sulla gestione del locale. La società Jct srl, che aveva assunto il compito di gestire il cibo e le bevande nel club, non contribuiva alle spese e al canone d'affitto del fabbricato di proprietà del Comune. Questo scagnozzo ha portato all'esecuzione dell'immobile e alla chiusura del locale.
Ma la storia non finisce qui. La gestione del club è stata affidata a terzi, con un nuovo presidente che si è rivelato essere una persona completamente estranea al mondo del jazz. Le porte del locale sono state forzate, e le attività sono riprese come se nulla fosse accaduto.
La Procura di Torino ha indagato sull'esercizio arbitrario delle ragioni dell'amministratore della Jct srl, che è stato accusato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. Ma la vera questione rimane: chi è il responsabile di questo disastro? È il Comune, che non ha controllato bene la gestione del locale, o è l'associazione Jazz Club Torino Aps, che non ha fatto abbastanza per proteggere i propri interessi?
La storia del Jazz Club di piazza Valdo Fusi è una lezione sul potere e sulla corruzione. È un ricordo che dobbiamo fare, per evitare che si ripeta.