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Ecco il caso di un oggetto misterioso che è caduto nel deserto australiano, vicino a una miniera di ferro. Una cosa insolita è accaduta nei pressi di Newman, nella regione del Pilbara: alcuni operai hanno individuato un grande pezzo di metallo bruciato lungo una strada di accesso. L'alarme è scattato e la polizia dell'Australia Occidentale e le autorità dei trasporti sono intervenute per indagare l'origine del relitto.
Le analisi iniziali hanno escluso ogni legame con velivoli commerciali o satelliti australiani. Piuttosto, i sospetti si concentrano su un componente di un razzo spaziale. Secondo la docente di archeologia spaziale dell'Università di Flinders, Alice Gorman, il frammento appartiene ad un razzo cinese della serie Jielong. L'ultimo lancio è risalito alla fine di settembre e è probabile che si tratti di un serbatoio di carburante sganciato in orbita per alleggerire il veicolo durante la missione.
Dopo settimane in rotazione attorno alla Terra, il razzo è entrato nell'atmosfera in modo incontrollato. Le autorità australiane hanno confermato che il relitto non rappresenta un pericolo per la popolazione, ma le indagini proseguono per verificarne l'esatta provenienza e stabilire se il governo cinese sarà coinvolto nelle operazioni di recupero e responsabilità.
Questo caso accende una riflessione sulla gestione dei 'rifiuti spaziali' con cui il nostro pianeta sta iniziando a riempirsi. Gli oggetti spaziali che rientrano sulla Terra senza controllo, noti come "space balls", stanno diventando sempre più frequenti. Il nostro pianeta è ormai disseminato di resti simili: serbatoi o componenti di razzi resistenti al calore che sopravvivono alla discesa attraverso l'atmosfera.
Di solito vengono trovati anni dopo la caduta, ma in questo caso il ritrovamento è avvenuto quasi subito. Lo spazio intorno alla Terra è sempre più affollato e le compagnie aeree hanno espresso preoccupazione per la scarsa comunicazione sui rientri dei razzi. È una nuova realtà con cui dobbiamo imparare a convivere.
Le analisi iniziali hanno escluso ogni legame con velivoli commerciali o satelliti australiani. Piuttosto, i sospetti si concentrano su un componente di un razzo spaziale. Secondo la docente di archeologia spaziale dell'Università di Flinders, Alice Gorman, il frammento appartiene ad un razzo cinese della serie Jielong. L'ultimo lancio è risalito alla fine di settembre e è probabile che si tratti di un serbatoio di carburante sganciato in orbita per alleggerire il veicolo durante la missione.
Dopo settimane in rotazione attorno alla Terra, il razzo è entrato nell'atmosfera in modo incontrollato. Le autorità australiane hanno confermato che il relitto non rappresenta un pericolo per la popolazione, ma le indagini proseguono per verificarne l'esatta provenienza e stabilire se il governo cinese sarà coinvolto nelle operazioni di recupero e responsabilità.
Questo caso accende una riflessione sulla gestione dei 'rifiuti spaziali' con cui il nostro pianeta sta iniziando a riempirsi. Gli oggetti spaziali che rientrano sulla Terra senza controllo, noti come "space balls", stanno diventando sempre più frequenti. Il nostro pianeta è ormai disseminato di resti simili: serbatoi o componenti di razzi resistenti al calore che sopravvivono alla discesa attraverso l'atmosfera.
Di solito vengono trovati anni dopo la caduta, ma in questo caso il ritrovamento è avvenuto quasi subito. Lo spazio intorno alla Terra è sempre più affollato e le compagnie aeree hanno espresso preoccupazione per la scarsa comunicazione sui rientri dei razzi. È una nuova realtà con cui dobbiamo imparare a convivere.