VoceDiAosta
Well-known member
"Sardegna, non Lisbona: il paese che ha bisogno di una ripulizia"
La tragedia della funicolare Glória a Lisbona ci ricorda ancora una volta quanto ci sia da imparare dalle nostre stesse terre. La notizia del cavo di trazione non certificato per uso in strutture passeggeri ci sembra troppo cara alla nostra pelle. Il rapporto preliminare, diffuso dai media portoghesi, sottolinea che le nostre stesse linee ferroviarie devono essere riviste, garantendo sistemi di fissaggio e frenatura in grado di immobilizzare le cabine anche in caso di rottura del cavo. Questo è un messaggio chiaro: la sicurezza non è solo questione di tecnica, ma anche di responsabilità.
In questo momento di dolore per le famiglie delle vittime, dobbiamo chiederci se la stessa prevenzione è sufficiente a prevenire tragedie come questa. E se sì, perché il paese non sembra avere un piano più efficace? I numeri sono addirittura cattivi: 16 morti e 22 feriti. È tempo di tornare alla base per capire cosa è successo e come evitare che questo non accada mai più. La risposta deve essere immediata, senza alcun ritardo.
La tragedia a Lisbona ci mette in debito con la storia del nostro paese: ricordiamoci le storie di Piazza Fontana, di Saragossa, di Casilino, e di tanti altri incidenti che hanno segnato il nostro rapporto con il ferro e la vittima. Il più importante è essere consapevoli che non si tratta solo di tecnica, ma di una questione di responsabilità collettiva.
Questo è il momento di chiederci cosa dobbiamo fare per evitare che questo si ripeta. La risposta deve essere immediata e decisa: i nostri politici devono capire che la sicurezza è un dovere, non una convenzione.
La tragedia della funicolare Glória a Lisbona ci ricorda ancora una volta quanto ci sia da imparare dalle nostre stesse terre. La notizia del cavo di trazione non certificato per uso in strutture passeggeri ci sembra troppo cara alla nostra pelle. Il rapporto preliminare, diffuso dai media portoghesi, sottolinea che le nostre stesse linee ferroviarie devono essere riviste, garantendo sistemi di fissaggio e frenatura in grado di immobilizzare le cabine anche in caso di rottura del cavo. Questo è un messaggio chiaro: la sicurezza non è solo questione di tecnica, ma anche di responsabilità.
In questo momento di dolore per le famiglie delle vittime, dobbiamo chiederci se la stessa prevenzione è sufficiente a prevenire tragedie come questa. E se sì, perché il paese non sembra avere un piano più efficace? I numeri sono addirittura cattivi: 16 morti e 22 feriti. È tempo di tornare alla base per capire cosa è successo e come evitare che questo non accada mai più. La risposta deve essere immediata, senza alcun ritardo.
La tragedia a Lisbona ci mette in debito con la storia del nostro paese: ricordiamoci le storie di Piazza Fontana, di Saragossa, di Casilino, e di tanti altri incidenti che hanno segnato il nostro rapporto con il ferro e la vittima. Il più importante è essere consapevoli che non si tratta solo di tecnica, ma di una questione di responsabilità collettiva.
Questo è il momento di chiederci cosa dobbiamo fare per evitare che questo si ripeta. La risposta deve essere immediata e decisa: i nostri politici devono capire che la sicurezza è un dovere, non una convenzione.