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Il Vernacoliere, l'editoriale di Mario Cardinali che ha scatenato una tempesta politica e culturale a Livorno. Perché il satirico ha deciso di sputare contro l'ordine? Il cardinale, quasi 90enne, è un uomo che va avanti con battute, paradossi e ironia, ma anche con una profonda conoscenza della cultura livornese.
Il Vernacoliere, pubblicato da Mario Cardinali nel 1982, è stato un punto di svolta per la satira italiana. Il cardinale, all'epoca direttore del giornale Livornocronaca, aveva deciso di lanciare un attacco contro l'ordine e il politicamente corretto, utilizzando una lingua colloquiale e dialettuale.
"Lei lo sa qual è il proverbio perfetto per noi livornesi? Ah no? Glielo dico io: Potta, buo di 'ulo e ponce", dice Cardinali con un sorriso. Il proverbo, che significa "se sei vivo se ne infischia dell'ordine", è una metafora della cultura livornese, che si oppone all'ordine e alla gerarchia.
Il Vernacoliere è stato anche un punto di svolta per la cultura italiana. Il cardinale ha utilizzato il giornale per satirizzare la politica e la società, ma anche per esprimere la propria identità culturale. "La livornesità è la conseguenza di un modo di pensare diverso dai toscani", spiega Cardinali.
Il cardinale ha sempre detto che il Vernacoliere non è stato un atto politico, ma una forma d'arte. "Io sono un pezzo di merda... Però rispetto tutti e so che per prima cosa bisogna prendersi in giro", dice con un sorriso.
Tuttavia, il Vernacoliere ha anche avuto conseguenze politiche. Il cardinale è stato accusato di essere un "boia" e di aver minacciato la libertà d'espressione, ma Cardinali si è sempre opposto a queste accuse. "La libertà di espressione non esiste se non quando si parla della politica", dice.
Oggi il Vernacoliere è considerato un capolavoro della satira italiana e un punto di riferimento per la cultura livornese. Il cardinale è ancora attivo nel mondo della pubblicità e continua a utilizzare la sua ironia e la sua battuta per esprimere la propria opinione sulla società.
Il Vernacoliere, pubblicato da Mario Cardinali nel 1982, è stato un punto di svolta per la satira italiana. Il cardinale, all'epoca direttore del giornale Livornocronaca, aveva deciso di lanciare un attacco contro l'ordine e il politicamente corretto, utilizzando una lingua colloquiale e dialettuale.
"Lei lo sa qual è il proverbio perfetto per noi livornesi? Ah no? Glielo dico io: Potta, buo di 'ulo e ponce", dice Cardinali con un sorriso. Il proverbo, che significa "se sei vivo se ne infischia dell'ordine", è una metafora della cultura livornese, che si oppone all'ordine e alla gerarchia.
Il Vernacoliere è stato anche un punto di svolta per la cultura italiana. Il cardinale ha utilizzato il giornale per satirizzare la politica e la società, ma anche per esprimere la propria identità culturale. "La livornesità è la conseguenza di un modo di pensare diverso dai toscani", spiega Cardinali.
Il cardinale ha sempre detto che il Vernacoliere non è stato un atto politico, ma una forma d'arte. "Io sono un pezzo di merda... Però rispetto tutti e so che per prima cosa bisogna prendersi in giro", dice con un sorriso.
Tuttavia, il Vernacoliere ha anche avuto conseguenze politiche. Il cardinale è stato accusato di essere un "boia" e di aver minacciato la libertà d'espressione, ma Cardinali si è sempre opposto a queste accuse. "La libertà di espressione non esiste se non quando si parla della politica", dice.
Oggi il Vernacoliere è considerato un capolavoro della satira italiana e un punto di riferimento per la cultura livornese. Il cardinale è ancora attivo nel mondo della pubblicità e continua a utilizzare la sua ironia e la sua battuta per esprimere la propria opinione sulla società.