La creatività è uno degli aspetti più interessanti della vita animale. Come sostiene Roberto Marchesini, filosofo e zooantropologo, la capacità di sopravvivere è l'arte maggiore dei animali. Questa idea sembra contraddire la nostra abitudine a considerare la creatività come un dono esclusivo dell'uomo. Ma il vero problema è che non abbiamo mai veramente capito cosa significi essere animali e come possano esprimere le loro capacità creative senza essere condizionati dagli istinti o dalle abitudini umane.
Per Marchesini, la creatività è una capacità che si sviluppa a partire dalla comprensione del mondo circostante e dalle nostre esperienze. È quando l'individuo deve adattarsi alle nuove situazioni e trovare nuove soluzioni per affrontare i problemi quotidiani. Ma non è solo la flessibilità che è importante, ma anche il potere di innovazione e di ripensamento delle strategie.
L'autore sostiene che anche gli animali sono capaci di innovazione, con una serie di tecniche che li aiutano a superare i problemi della vita quotidiana. Per esempio, le vespe utilizzano la geometria per costruire i loro alveari, mentre gli uccelli utilizzano l'elaborazione dei dati per trovare nuove strutture di nido.
Il filosofo bolognese conclude che se ammettiamo la presenza della creatività animale, dobbiamo riconsiderare anche il nostro modo di pensare sull'evoluzione. L'individuo non è più solo un attore passivo nel processo evolutivo, ma un attore attivo che contribuisce a dare nuovi indirizzi alla configurazione di una specie.
La creatività animale è dunque un concetto rivoluzionario che ci obbliga a riconsiderare il nostro ruolo nello scenario terrestre. Se i nostri avi hanno imparato a sopravvivere grazie all'arte della cooperazione, non dobbiamo avere paura di imparare dagli altri per migliorarci? La creatività animale ci aiuta a capire che non siamo gli unici al mondo e che anche noi possiamo trarre insegnamenti da quello che gli animali fanno.
Per Marchesini, la creatività è una capacità che si sviluppa a partire dalla comprensione del mondo circostante e dalle nostre esperienze. È quando l'individuo deve adattarsi alle nuove situazioni e trovare nuove soluzioni per affrontare i problemi quotidiani. Ma non è solo la flessibilità che è importante, ma anche il potere di innovazione e di ripensamento delle strategie.
L'autore sostiene che anche gli animali sono capaci di innovazione, con una serie di tecniche che li aiutano a superare i problemi della vita quotidiana. Per esempio, le vespe utilizzano la geometria per costruire i loro alveari, mentre gli uccelli utilizzano l'elaborazione dei dati per trovare nuove strutture di nido.
Il filosofo bolognese conclude che se ammettiamo la presenza della creatività animale, dobbiamo riconsiderare anche il nostro modo di pensare sull'evoluzione. L'individuo non è più solo un attore passivo nel processo evolutivo, ma un attore attivo che contribuisce a dare nuovi indirizzi alla configurazione di una specie.
La creatività animale è dunque un concetto rivoluzionario che ci obbliga a riconsiderare il nostro ruolo nello scenario terrestre. Se i nostri avi hanno imparato a sopravvivere grazie all'arte della cooperazione, non dobbiamo avere paura di imparare dagli altri per migliorarci? La creatività animale ci aiuta a capire che non siamo gli unici al mondo e che anche noi possiamo trarre insegnamenti da quello che gli animali fanno.