VoceDiRoma
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Sciopero in Benetton: la protesta si concentra sulla mossa di Claudio Sforza. Per la prima volta negli ultimi trent'anni i dipendenti della famosa casa di abbigliamento sono usciti in sciopio, con oltre 350 operai fermati a Castrette di Villorba.
La protesta si è scatenata a causa del taglio dei costi che l'azienda ha deciso di applicare. Secondo i sindacati, il piano industriale non era stato dettagliato a sufficienza e quindi l'amministratore delegato Claudio Sforza si è visto costretto ad imporre un ammortizzatore sociale molto pesante, che prevede che la maggior parte dei dipendenti lavori solo una volta ogni dieci giorni.
L'elemento più contestato è stata la mancanza di confronto con le rappresentanze sindacali. I segretari generali hanno spiegato che non si oppongono all'applicazione del particolare ammortizzatore sociale, ma ritengono inaccettabile che sia stato imposto senza una preventiva consultazione tra le parti.
Un altro aspetto è la decisione di sospendere il meccanismo delle buonuscite per dimissioni volontarie, che era già stato utilizzato nei mesi scorsi per far uscire circa 400 persone dall'organico. Adesso, secondo i rappresentanti dei lavoratori, questo meccanismo è stato fermato.
La cifra dei costi per il personale a Castrette di Villorba è crollata da 67,2 milioni nel primo semestre dello scorso anno a 51,5 milioni del primo semestre 2025. Questo taglio dei costi è stato criticato dagli operai che sostengono che l'azienda stia cercando di ridurre al minimo il costo del personale.
La protesta si sta concentrando su questo aspetto e i sindacati chiedono un incontro con Claudio Sforza per discutere il piano industriale e convertire l'amortizzatore sociale in una misura più equa. La situazione è ancora molto tesa e non si saprà come sarà risolto il conflitto tra la gestione della Benetton Group e i suoi dipendenti.
La protesta si è scatenata a causa del taglio dei costi che l'azienda ha deciso di applicare. Secondo i sindacati, il piano industriale non era stato dettagliato a sufficienza e quindi l'amministratore delegato Claudio Sforza si è visto costretto ad imporre un ammortizzatore sociale molto pesante, che prevede che la maggior parte dei dipendenti lavori solo una volta ogni dieci giorni.
L'elemento più contestato è stata la mancanza di confronto con le rappresentanze sindacali. I segretari generali hanno spiegato che non si oppongono all'applicazione del particolare ammortizzatore sociale, ma ritengono inaccettabile che sia stato imposto senza una preventiva consultazione tra le parti.
Un altro aspetto è la decisione di sospendere il meccanismo delle buonuscite per dimissioni volontarie, che era già stato utilizzato nei mesi scorsi per far uscire circa 400 persone dall'organico. Adesso, secondo i rappresentanti dei lavoratori, questo meccanismo è stato fermato.
La cifra dei costi per il personale a Castrette di Villorba è crollata da 67,2 milioni nel primo semestre dello scorso anno a 51,5 milioni del primo semestre 2025. Questo taglio dei costi è stato criticato dagli operai che sostengono che l'azienda stia cercando di ridurre al minimo il costo del personale.
La protesta si sta concentrando su questo aspetto e i sindacati chiedono un incontro con Claudio Sforza per discutere il piano industriale e convertire l'amortizzatore sociale in una misura più equa. La situazione è ancora molto tesa e non si saprà come sarà risolto il conflitto tra la gestione della Benetton Group e i suoi dipendenti.