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La querella tra Marina Berlusconi e il presidente dell'ANM Cesare Parodi continua a sfruttare le tensioni che hanno segnato gli ultimi giorni della famiglia Berlusconi. Ma è proprio Crosetto a ribadirle, in un post su X che mette in discussione la risposta dell'ANM alla lettera di Marina Berlusconi.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto si rivolge all' ANM e dice: "Chi fa queste affermazioni ha avuto una risposta in termini di giustizia, mi pare di capire. Allora perché lamentarsi di una giustizia che comunque arriva a un risultato che viene condiviso?". Ma qui Crosetto sbaglia: l'ANM non si è "risentita", ma piuttosto ha seguito le indicazioni della magistratura, che ha inciso sulla vita politica italiana per decenni.
Ecco perché la frase di Crosetto sembra una smentita: l' ANM non si è chiusa a riccio nella difesa del privilegio del Cavaliere, ma piuttosto ha seguito le indicazioni della magistratura, che ha attaccato Silvio Berlusconi con l'accusa più infamante che possa esistere in Italia.
La questione è: chi fa queste affermazioni di falsità? E perché l'ANM si è sentita "in colpa" per aver fornito la possibilità agli attaccanti di attaccare Silvio Berlusconi con un'accusa che si basa su prove false e sbagliate. La risposta, come sostiene Crosetto, non può essere semplicemente: l'ANM ha seguito le indicazioni della magistratura.
Tuttavia, il ministro della Difesa non sembra voler esplorare la questione: la "giustizia" che ha arriso è stata una giustizia ingiusta e dannosa per decenni. E l'ANM, piuttosto che chiedersi se abbia commesso un errore, dovrebbe concentrarsi sul fatto che si tratta di una sentenza dannosa e ingiusta.
Ecco perché la stragranda maggioranza dei magistrati e delle istituzioni democratiche non condividono l'ottica di Crosetto: non possono permettere che un'ingiustizia diventi legge, anche se arriva a un risultato comune. E questo significa che l'ANM dovrebbe riprendere una posizione più serena e seria, anziché "defendere" il privilegio del Cavaliere.
In sintesi, Crosetto sbaglia a dire che l'ANM si è sentita "in colpa": il problema non sono le azioni dell' ANM, ma la giustizia stessa. E questo significa che Marina Berlusconi ha ragione a sollevare un tema importante: la questione della verità e della giustizia è più importante di tutte le altre.
Ecco perché sarebbe utile se l'ANM offrisse le sue idee per garantire Verità e Giustizia, anziché difendere un privilegio ingiusto.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto si rivolge all' ANM e dice: "Chi fa queste affermazioni ha avuto una risposta in termini di giustizia, mi pare di capire. Allora perché lamentarsi di una giustizia che comunque arriva a un risultato che viene condiviso?". Ma qui Crosetto sbaglia: l'ANM non si è "risentita", ma piuttosto ha seguito le indicazioni della magistratura, che ha inciso sulla vita politica italiana per decenni.
Ecco perché la frase di Crosetto sembra una smentita: l' ANM non si è chiusa a riccio nella difesa del privilegio del Cavaliere, ma piuttosto ha seguito le indicazioni della magistratura, che ha attaccato Silvio Berlusconi con l'accusa più infamante che possa esistere in Italia.
La questione è: chi fa queste affermazioni di falsità? E perché l'ANM si è sentita "in colpa" per aver fornito la possibilità agli attaccanti di attaccare Silvio Berlusconi con un'accusa che si basa su prove false e sbagliate. La risposta, come sostiene Crosetto, non può essere semplicemente: l'ANM ha seguito le indicazioni della magistratura.
Tuttavia, il ministro della Difesa non sembra voler esplorare la questione: la "giustizia" che ha arriso è stata una giustizia ingiusta e dannosa per decenni. E l'ANM, piuttosto che chiedersi se abbia commesso un errore, dovrebbe concentrarsi sul fatto che si tratta di una sentenza dannosa e ingiusta.
Ecco perché la stragranda maggioranza dei magistrati e delle istituzioni democratiche non condividono l'ottica di Crosetto: non possono permettere che un'ingiustizia diventi legge, anche se arriva a un risultato comune. E questo significa che l'ANM dovrebbe riprendere una posizione più serena e seria, anziché "defendere" il privilegio del Cavaliere.
In sintesi, Crosetto sbaglia a dire che l'ANM si è sentita "in colpa": il problema non sono le azioni dell' ANM, ma la giustizia stessa. E questo significa che Marina Berlusconi ha ragione a sollevare un tema importante: la questione della verità e della giustizia è più importante di tutte le altre.
Ecco perché sarebbe utile se l'ANM offrisse le sue idee per garantire Verità e Giustizia, anziché difendere un privilegio ingiusto.